Venezuela: il governo socialista resiste con fermezza all’offensiva della destra interna e dell’imperialismo

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Traduzione di Marx21.it

Il rifiuto del decreto degli Stati Uniti contro il Venezuela, il dibattito sui diritti umani e le proteste contro le leggi della destra parlamentare, hanno segnato la scorsa settimana nel paese sudamericano.

Venerdì scorso il governo ha deciso di rivedere le relazioni diplomatiche con Washington dopo avere saputo della proroga del decreto con cui la Casa Bianca definisce il Venezuela come una minaccia per la propria sicurezza nazionale.

L’unilateralismo praticato permanentemente nel mondo dal governo statunitense costituisce una violazione flagrante dei principi e dei propositi della Carta delle Nazioni Unite, come pure delle norme del Diritto Internazionale, è denunciato in una nota diplomatica diffusa dal Ministero degli Esteri.

Conosciuta la notizia, parlamentari della sinistra hanno pubblicato una nota di censura in cui è sostenuta la posizione del governo e si esige dal presidente Barack Obama il ritiro del documento.

Secondo le giustificazioni addotte dal governo statunitense, le autorità venezuelane perseguiterebbero l’opposizione politica, violerebbero la libertà di espressione e terrebbero il popolo in catene.

Ma, lunedì 29 febbraio il ministro degli Esteri Delcy Rodriguez ha spiegato di fronte alla Commissione delle Nazioni Unite per i Diritti Umani le conquiste del paese in tale materia e il piano recentemente approvato dal presidente Nicolas Maduro per continuare sulla strada del rispetto  della dignità umana.

Ha ricordato che l’iniziativa è stata avviata dopo una consultazione in centinaia di assemblee, di movimenti sociali, organizzazioni di difesa dei diritti umani e istituzioni pubbliche, che esercitano senza restrizioni la libertà di espressione e associazione.

Intanto, la Tavola dell’Unità Democratica (MUD), con la maggioranza nel parlamento, insiste nell’accusare il governo di violare le libertà democratiche del paese.

La MUD ha proposto di fronte all’Assemblea Nazionale (AN) un progetto per valutare la gestione del Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ) con il proposito di sostituire i suoi magistrati, eletti a dicembre quando il blocco socialista aveva ancora la maggioranza nel potere legislativo.

Ciononostante, il TSJ ha emesso una sentenza che ha messo in chiaro che l’Assemblea Nazionale non ha la competenza istituzionale di revisionare, annullare, revocare e non rendere effettivo il processo istituzionale di designazione dei magistrati del Potere Giudiziario.

La Sala Costituzionale di questo organo ha avvertito che qualsiasi decisione al di fuori delle competenze del parlamento costituisce “una frode nei confronti dell’ordine costituzionale”.

I dibattiti nell’emiciclo sulla legge di Produzione Nazionale hanno provocato uno scontro verbale fra oppositori e forze filo-governative che respingono la legge considerandola l’anticamera della privatizzazione delle imprese statali.

E’ una legge che si propone di privatizzare tutte le imprese pubbliche, socialiste, in cui la classe operaia abbia partecipazioni, ha messo in guardia il presidente Maduro. Il 1 marzo.

Nello stesso giorno il presidente ha approvato un fondo di 21 milioni di bolivares (2,1 milioni di dollari) per lo sviluppo di educazione, sanità e edilizia abitativa di stati e municipi.

Il presidente ha annunciato che il governo continuerà a costruire case nonostante il calo dei prezzi del petrolio e in presenza dell’opposizione di destra, che pretende attuare una legge che metta le case costruito con il sostegno governativo a disposizione del capitale immobiliare.