Petro Simonenko: “In Ucraina è stata instaurata una dittatura nazional-fascista”

da skpkpss.ru | Traduzione dal russo di Mauro Gemma

simonenko verticaleConferenza stampa del leader del Partito Comunista di Ucraina nella città di Donetsk (11 marzo 2014)

Alla presenza di numerosi rappresentanti della stampa ucraina ed estera il leader dei comunisti ucraini ha fornito un quadro dettagliato della situazione nel paese e nel Donbass.

Petro Simonenko ha rilevato che in Ucraina non solo alcuni oligarchi sono stati sostituiti da altri, me che si è instaurata una dittatura nazional-fascista. Sui cittadini dell’Ucraina viene esercitata una pressione militare mascherata e intimidazioni, mentre tutti i media ucraini sono sottoposti a una rigorosissima censura. Nelle mani dei radicali c’è un’enorme quantità di armi che nessuno ha ancora consegnato, anche se sulla questione era stato firmato un documento il 21 febbraio. Contemporaneamente nel paese non cessa la “caccia alle streghe”.

Commentando le dichiarazioni bellicose delle autorità circa l’intenzione di fare una guerra, il Primo Segretario del CC del Partito Comunista di Ucraina ha suggerito ai “falchi” di mandare i loro figli al fronte.

Allo stesso tempo i comunisti si pronunciano per l’integrità dell’Ucraina attraverso il rafforzamento dei poteri delle regioni. E’ proprio il Partito Comunista ad avere proposto il processo federativo come modo per risolvere i problemi che sono venuti accumulandosi. Si sarebbe potuto risolvere prima la situazione in Crimea, ma ciò non è stato fatto. Inoltre, il paese ha bisogno di una riforma costituzionale e non è troppo tardi per approntarla. Petro Simonenho non ha voluto commentare le ultime uscite di Viktor Yanukovich.

I comunisti sono turbati anche dal fatto che la loro sede di partito a Kiev fino a questo momento non è stata ancora liberata (dopo l’incursione squadrista che l’ha devastata, ndt). “In Ucraina non viene rispettata la risoluzione del parlamento Europeo che condanna l’attacco alla sede centrale del Partito Comunista”, – ha sottolineato Petro Simonenko.

Parlando della posizione del gruppo parlamentare comunista alla Rada Suprema, Petro Simonenko ha affermato che essa continuerà ad insistere sulla priorità della risoluzione dei problemi sociali, e in particolare: la cancellazione delle riforme delle pensioni e della sanità, il ritorno alla proprietà statale dei settori di base dell’industria (carbone, metallurgia, energetica, chimica, complesso militare industriale), l’introduzione di sanzioni per il ritardato pagamento degli stipendi e la moratoria sull’aumento delle tariffe per i beni di pubblica utilità.

Inoltre Simonenko si è soffermato in particolare sui piani del nuovo governo in merito alla firma di un accordo con il FMI a condizioni onerose, che condurrà alla catastrofe sociale. Anche la firma dell’accordo di Associazione con l’UE significherà il degrado e la scomparsa dell’industria ucraina, in particolare nel Donbass. “Il Donbass sarà gettato nel crogiolo della lotta per il potere”, ha sostenuto Petro Simonenko.

Riferendosi alla situazione nel partito in questo momento difficile, Petro Simonenko ha osservato che “nelle organizzazioni di partito si continua a lavorare con determinazione e non si registrano abbandoni”.

Il leader dei comunisti ucraini continuerà a visitare le regioni dell’Ucraina allo scopo di far conoscere ai cittadini del paese le posizioni del partito

Ufficio stampa del PCU di Donetsk