Marx21 è di nuovo sotto attacco. Alcuni giorni fa, senza fornire alcuna spiegazione, è stata chiusa la pagina Facebook e siamo stati costretti ad aprirne una nuova. In questo modo tutti i contatti della pagina sono andati persi ed abbiamo dovuto ricominciare da capo.
Da ieri, due amministratori della nuova pagina Facebook non riescono più ad accedere al pannello di controllo. In alcuni casi, è stato inibito loro l’accesso anche ad altre pagine di cui erano amministratori. Ad altri amministratori, per alcuni giorni, è stato impedito di pubblicare dei post con link ad articoli di Marx21.it.
C’è una ragione molto semplice ed evidente per tutto questo. Ogni volta che sulla pagina Facebook pubblichiamo articoli relativi alle drammatiche vicende ucraine, ci scontriamo con difficoltà di accesso e gestione della pagina. Non è la prima volta che accade. Squadre di “segnalatori” professionisti hanno da tempo preso di mira il sito e le sue pagine social, nel tentativo di bloccare la pubblicazione e diffusione di notizie che raccontino cosa stia realmente succedendo in quel paese, dove dal golpe in avanti hanno preso il potere forze dichiaratamente neonaziste e che non si fanno scrupoli ad usare la violenza e l’intimidazione contro le voci di dissenso.
Noi non ci faremo intimidire. Nè delle segnalazioni alle pagine social, né dei messaggi minacciosi che a volte fanno recapitare agli stessi amministratori. Continueremo il nostro lavoro di informazione e resistenza, senza arretrare di un solo millimetro. E facciamo appello a tutti i lettori del sito a tenere alta la vigilanza. Chiediamo a tutti di dare massima visibilità alle pagine social del sito, di aumentare la fascia del lettori, chiedendo ai compagni e gli amici interessati di seguire le pagine social e diffondere i contenuti in rete, sopratutto quelli più contestati. Se saremo in tanti, l’attività di “segnalazione” ed il tentativo di oscuramento delle informazioni sarà più difficile.
Oltre ogni altra considerazione, rimane un grande punto irrisolto, che non riguarda solo Marx21 ma tutti i siti di informazione alternativi. Siamo liberi di diffondere i nostri contenuti solo fintanto che i “padroni della rete” ce lo consentono, lasciandoci lo spazio di pubblicare sulle loro piattaforme, ma siamo sempre a rischio di oscuramento, senza alcune spiegazione, da un momento all’altro. Per questo, il bisogno di una battaglia per una rete realmente libera o per la costruzione di spazi di informazione e confronto realmente democratici e sottratti alle logiche del profitto privato, rimane un obbiettivo irrinunciabile.