Molto si è detto del fallimento elettorale dell’Arcobaleno,che certamente è il prodotto del cumulo di una serie di errori,tutti,però,riconducibili al comune denominatore di una linea politica sbagliata. Meno si è approfondita la ragione politica della sconfitta,e questo perché entrambi gli schieramenti in cui si è divisa la vecchia maggioranza continuano a riproporre,con alcuni distinguo, lo stesso orizzonte politico.La ragione politica della sconfitta dell’Arcobaleno risiede nel fatto che è una proposta contraddittoria e politicamente moderata.Contraddittoria perché le forze che lo componevano hanno posizioni politiche e prospettive differenti,in contrasto tra di loro,sia a livello nazionale che locale,in tale contesto il segno prevalente è stato quello più moderato,come si è visto nella manifestazione contro Bush o nella mancata campagna del PRC al referendum sul welfare. Tutto ciò rendeva e rende tale soggetto,comunque sia organizzato ( partito, federazione) non credibile ne convincente.Per ciò è sbagliato riproporlo in qualunque forma, la strada è un’altra, ripartire dal progetto originario del PRC che consiste nel rilancio e ricostruzione di un Partito Comunista forte,radicato nella società e nel conflitto, autonomo nella prospettiva politica, non settario o chiuso ma capace di costruire alleanze ampie con la sinistra anticapitalista. Questo richiede anche la capacità di recuperare e raccogliere quell’insieme vasto di forze e militanti che si sono disperse in questi anni.Ma in entrambe le componenti della maggioranza è emerso un rifiuto netto e aprioristico anche solo ad esaminare questa ipotesi,anzi,da entrambi i lati è emerso il rifiuto a recuperare l‘impostazione originale del PRC contrapponendo il PRC del 2003 a quello del ‘91,ciò significa che il progetto del PRC del ‘91 è già considerato superato e liquidato,è una cosa che molti militanti non avevano ancora capito, è bene che finalmente si faccia chiarezza su questo punto.