Caro segretario,
apprendiamo dai giornali, una consuetudine a cui purtroppo ci siamo dovuti abituare da qualche tempo, che il partito, nella persona del suo segretario ovvero senza alcun tipo di consultazione politica interna, ha deciso che alle prossime elezioni si presenterà in una lista unica con un simbolo unico nel quale non comparirà la falce e martello.
Una cosa che, a prescindere da ogni valutazione di democrazia interna e quant’altro, ci lascia alquanto perplessi. E non solo perchè la componente comunista è, in questa nascitura compagine la componente maggioritaria sia in militanza che in elettorato, ma soprattutto perchè questa decisione è venuta prima di qualsiasi discussione di programma, cosa che in passato abbiamo sempre dichiarato essere imprescindibile.
Oltretutto persiste anche un problema di riconoscibilità per il nostro, così come per l’elettorato degli altri partiti, cui, visto anche il poco tempo che ci separa dalle elezioni, sarà difficile ovviare.
Comprendiamo il punto di vista di chi vuole togliere questo simbolo avendolo in passato ripudiato, ma certo non lo condividiamo.
O si deve intendere che la sparizione del simbolo comunista sia condizione unica per accettare di fare un’alleanza coi comunisti ?
O forse anche nel nostro partito, come già nel PCI, vi è qualcuno che tra breve dichiarerà di non essere mai stato comunista ?
Concordiamo sul fatto che, viste le condizioni attuali, la scelta di fare una coalizione della sinistra fosse l’unica possibile, ma riteniamo che la scelta di cancellare il nostro simbolo dalle liste elettorali sia inaccettabile per chi ancora crede che un’altro mondo sia possibile.