Un’ Assemblea di schiavi, di Stevan Mirkovicieri, ha detto qualcosa di simile alle parole di Tito “Non vogliamo quello altrui, quello nostro non lo cediamo!” (Tudje necemo, svoje nedamo!), facendo chiaramente capire che ogni aggressore sara’ accolto col fucile. Nessuno, naturalmente di questi “patrioti” ha menzionato il suo ruolo nella Resistenza armata!
I messaggi di B. Tadic (premier serbo, n.d.r.) and Co., di cui: “Faro’ di tutto perche’ il K e M (Kosovo e Metohija) rimangano parte della Serbia”, “Useremo tutti i mezzi disponibili per difendere il K e M (eccetto con le armi, o.d.a.), l’affermazione “Mai firmero’ l’ indipendenza del K e M”, non sono indirizzati al popolo, bensì all’ aggressore, e significa “venite, venite, tanto la Serbia vi accogliera col pane e il sale”
B. Tadic and Co. sono, secondo la loro ideologia e configurazione mentale, gli eredi dei Nedici, dei Ljotici e Draza Mihajlovic (nazionalisti e collaborazionisti del nemico, n.d.r.), di spirito schiavo, inferiori, sottomessi ed ubbidienti.. Essi condannano il 27 marzo 1941, e gli slogan di allora: “Bolje grob nego rob” (Meglio la tomba che la schiavitu’), “Bolje rat nego pakt” (Meglio la lotta che il Patto) li invertono.
Essi sono contrari all’ Unione con la Russia. Riabilitano i criminali di guerra e i collaborazionisti dell’ occupatore 1941 – 1945, perche’ la loro glorificazione possa essere oggi proclamato come un atto di rinnovamento nazionale e di avvicinamento all’Europa, così come il loro tradimento e collaborazionismo.
Il patriotismo e l’ invito alla lotta armata contro l’ agressore e’ vietata in Serbia ed vietata alla propria armata.
Da paese fucina di uomini nuovi siamo diventati una fucina di schiavi, mentre i fabbri principali sono B. Tadic, M. Dinkic e C. Jovanovic. Anche Kostunica lo era, ma e’ da un po di tempo che ha smesso di “maestrare”con loro!
La Resistenza del 1941 – 1945 passa sotto silenzio perche’ era condotta da comunisti. Gente di parola e di fatti. Essi hanno portato gli slogan “Meglio la tomba….” ai fatti! Di c.ca 4.000 membri comunisti prima della Guerra, 3/4 sono morti nella guerra di Liberazione.
Pero’ la Serbia è stata liberata ed i territori sottratti (il Kosovo, il Banato, Srem, Backa ed i comuni di Pirot e Bossilgrad) sono ritornati a far parte di essa.
L’ avanguardia serba odierna sta dimostrando ardore e attivismo soltanto nel saccheggio dei beni statali, sociali, delle cooperative ed istituti.
La Serbia, oggi come sempre, ha i suoi eroi che dobbiamo seguire. Sono i serbi del K e M, i quali da 8 anni lo difendono con la propria vita e persistono..Le migliaia di conosciuti e sconosciuti,della Serbia centrale, della Vojvodina e di tutto il mondo, che quotidianamente arrivano nel K e M portando l’ aiuto materiale e morale agli eroi stanchi.
Questa e’ l’unica strada percoribile perche’ la Serbia preservi il K e M.
Storie sulla neutralita’ del paese, nel mondo nel quale si spara da tutte le parti fino all’ incoscienza, oppure l’ impegno dell’ Esercito serbo nel K e M inserito nella NATO sono soltanto delle nebulose. La Serbia deve dicisamente, senza rigiri, far capire al mondo che difendera’ le proprie frontiere, se necessario anche con le armi. Non sarà questo una sorpresa nè per i nostri amici e neppure per i nostri nemici. Non e’ questo una nostra invenzione, così si comporta uno Stato normale. Mentre l’ unita’ del popolo armato non può mai essere piegato!
Nella sua avanguardia c’è posto soltanto per gli uomini decisi a sacrificare la propria vita per questo nobile atto.
Traduzione di Ivan Pavicevac per il CNJ