Roma, 9 lug. (Apcom) – Il congresso di Rifondazione comunista è
influenzato da forze e interessi esterni, che lavorano a un
tesseramento ‘gonfiato’ per sostenere la battaglia della mozione
bertinottiana guidata da Nichi Vendola: l’accusa è della terza
mozione congressuale del Prc, e la lancia l’ex deputato Gianluigi
Pegolo in una conferenza stampa. “Ci sono settori sindacali a
Brescia – spiega Pegolo – che organizzano nuovi tesserati per
portarli a votare al congresso. Ci sono sezioni di Sinistra
democratica, è il caso di Guidonia, che chiedono di tesserare
loro iscritti per portarli a votare. E ci sono anche altri casi”.
“Non sappiamo – precisa l’esponente del Prc – se esista un patto
codificato fra Vendola e altre forze, ma la tendenza politica in
atto è evidente”. Ma il degrado interno al Prc, secondo i
rappresentanti della terza mozione, non è causato solo dalle
influenze ‘esterne’: “C’è anche il partito degli assessori, del
voto in cambio del favore, della deriva istituzionale che tutti
avevamo denunciato alla conferenza di organizzazione”.
Dal punto di vista politico, non c’è solo la querelle sul
tesseramento. A insospettire i rappresentanti della terza mozione
del Prc sono, dice ancora Pegolo, “le allusioni a possibili
soluzioni unitarie del congresso. Ma una sintesi fra queste linee
politiche non è possibile, altrimenti lo scontro in atto non si
capirebbe, riguarderebbe solo i ruoli dirigenziali e non i
contenuti”. La terza mozione prevede che il congresso finirà
senza che nessuna mozione raggiunga la maggioranza assoluta, e
per questo chiede alla mozione 1, che fa capo a Paolo Ferrero,
Claudio Grassi e Ramon Mantovani, di fare chiarezza: “Non ci
interessa la Sinistra europea e non ci interessano le case della
sinistra. Se è questo quello che vogliono, Ferrero e Grassi
possono farsi una maggioranza con Vendola”, avverte Leonardo
Masella, consigliere regionale in Emilia Romagna.