Partito della Rifondazione Comunista – Circolo d’Urbino

Partito della Rifondazione Comunista – Circolo d’Urbino

Il circolo d’Urbino di Rifondazione Comunista ritiene opportuno contribuire al dibattito in corso nel nostro Partito con questo documento nella speranza di trovare una posizione comune di tutta la Federazione.

1) Il rinvio del congresso del Partito

Il circolo d’Urbino ritiene che la decisione di rinviare il congresso, previsto all’inizio del prossimo anno, sia una decisione non solo poco democratica ma anche deleteria per le sorti future del Partito.

La motivazione ufficiale del rinvio è che si vuole consentire una consultazione del Partito sulla questione del governo. Ma quale migliore consultazione degli iscritti sul governo che non un Congresso, con regole democratiche e precise?

L’atteggiamento della classe dirigente del nostro Partito legittima il sospetto che vi sia paura di confrontarsi con la base del Partito: il timore di spiegare alcune delle discutibili scelte politiche dell’ultimo periodo.

Ancor più inaccettabile è il rinvio per il fatto che sembra avviato un processo di “scioglimento” del nostro Partito dentro la Cosa arcobaleno. Una decisione così importante non può essere portata avanti senza una previo Congresso che coinvolga tutti i militanti.

2) Il progetto della Sinistra arcobaleno

Da tempo il Circolo d’Urbino sostiene la necessità di rafforzare l’unità d’azione delle forze di sinistra per poter più efficacemente incidere nei processi politici ma ritiene che le modalità con le quali si è giunti a fondare la “nuova” cosa rossa siano tanto nel metodo quanto nel merito assai criticabili.

Il circolo sottolinea soprattutto l’esigenza fondamentale che nella futura alleanza sia preservata l’identità e l’autonomia di Rifondazione Comunista, condizione imprescindibili per mantenere aperto l’orizzonte del conflitto sociale e dunque di un’alternativa di società, del superamento della società capitalistica e dell’imperialismo.

Al contrario, gia a partire dal simbolo sembra che la classe dirigente di Rifondazione pensi a una mera fusione di classi dirigenti con un superamento definitivo della storia comunista in un partito unico privo di identità, dalla natura moderata e inevitabilmente subalterno al partito democratico. Il simbolo ancor prima che esteticamente “orrendo” è del tutto insignificante; non comunica alcun idea, emozione, o volontà politica.

3) Il rapporto con il Governo

Il Circolo d’Urbino sottolinea che l’azione di Governo in questo suo primo anno di lavoro è stata insufficiente tanto sul piano economico-sociale quanto sul piano dell’ampliamento dei diritti civili.

Per un verso il Governo si è dimostrato incapace di resistere alle pressioni della Confindustria, proponendo un modello di welfare incentrato sulla precarietà.

Per un altro verso sempre il Governo, nei passaggi più importanti, ha costantemente boicottato i progetti di legge volti ad estendere diritti civili alle coppie non sposate: dalla sceneggiata sui dico a quella recente sull’emendamento al pacchetto sicurezza.

Anche il mantenimento dei militari italiani in una zona di guerra come l’Afghanistan, con la loro partecipazione attiva e ripetuta ad operazioni militari, è in netta contraddizione con la propensione pacifista e antimperialista che è patrimonio storico del partito e con quella richiesta di ritiro delle truppe che ancora viene sollevata dalla nostra base.

Pertanto, il Circolo ritiene che la c.d. verifica di gennaio debba essere una seria e oggettiva verifica dei risultati dell’azione governativa.

Allo stato senza uno scatto d’orgoglio e una manifestazione d’autonomia dalle imposizioni confindustriali non si vede sulla base di cosa Rifondazione possa continuare a prendere parte a questo Governo.