La geostoria di Manlio Dinucci

I libri di testo scolastici di tutte le discipline, ma in particolare di quelle letterarie, storico-sociali, filosofiche, economiche sono uno strumento fondamentale nella formazione delle nuove generazioni. Il movimento operaio e comunista era, negli anni della sua espansione, soprattutto negli anni ’70, a ridosso dell’ondata del ’68, attento e impegnato su questo fronte di lotta culturale. Si riuscì allora a produrre alcuni manuali scolastici attenti al sapere critico. Il ‘revisionismo storico’ e quello ‘pedagogico’ poi, in correlazione con il pesante arretramento dei comunisti e del movimento operaio e democratico, hanno conquistato molte posizioni. Il recente 4° Incontro Europeo sull’Educazione di Bruxelles, promosso dai compagni greci con l’adesione di numerosi partiti comunisti, ha riproposto la questione del fronte di lotta nell’insegnamento, in special modo per la storia, ma non solo.

Particolarmente meritorio e degno di attenzione è, allora, l’impegno controcorrente che da quasi due decenni Manlio Dinucci dedica alla stesura di manuali scolastici di geografia, intesa nel senso più ampio, che riescono a fornire agli studenti delle scuole superiori un’informazione precisa e critica sui grandi processi di trasformazione economico-sociale e politica del pianeta.
Di qualche anno fa è Geostoria dell’Africa (Zanichelli, 2000), che spiega i meccanismi del colonialismo e dell’imperialismo, con tutto il seguito di scambio ineguale, spoliazione e immiserimento del continente.

È appena uscito (sempre con Zanichelli) Geografia del ventunesimo secolo, un manuale di geografia per capire il mondo, scritto insieme con Carla Pellegrini.
La geografia infatti assume una rinnovata e ancora più importante funzione in un periodo di rapide trasformazioni come quello odierno, nel quale la ‘globalizzazione economica’ ridisegna la carta del mondo. Di questo prendono atto anche i nuovi programmi per i licei e gli istituti, stabilendo che gli studenti devono padroneggiare gli strumenti fondamentali della geografia e, attraverso di essi, sapere descrivere e inquadrare i problemi politici, ambientali, sociali e culturali del mondo di oggi, anche se poi destinano allo studio della geografia umana un limitato numero di ore, per di più ristretto al solo biennio.
Il libro di Manlio Dinucci e Pellegrini si presenta come un libro per leggere il mondo alla luce dei fatti, sintetico e aggiornatissimo, utilissimo per gli studenti del biennio, ma anche per tutti coloro che vogliano avere una veduta d’insieme dei fondamentali problemi del mondo d’oggi.
La prima sezione, in cui si traccia il quadro globale caratterizzato da sempre più strette interdipendenze e allo stesso tempo da crescenti squilibri, è articolata in cinque unità didattiche, suddivise in paragrafi: il mosaico del mondo, la globalizzazione economica, le questioni sociali, il problema energetico, le sfide ambientali.
La seconda sezione è articolata in cinque unità didattiche, relative alle regioni del mondo: Europa, Africa, Asia, Americhe, Oceania. Le unità sono suddivise in paragrafi, ciascuno dedicato a una specifica subregione e a uno o due dei paesi che ne fanno parte.
La relazione tra geografia e storia, indispensabile a spiegare l’origine dei fenomeni che caratterizzano il mondo odierno, è presente nel libro sotto forma di Appunti di storia, relativi ai principali paesi, e di una Geostoria della globalizzazione, articolata in cinque paragrafi: la penetrazione europea in Africa e Asia, la colonizzazione europea delle Americhe, la nascita del mercato mondiale, la formazione degli imperi coloniali, le trasformazioni del Novecento.
Il libro viene aggiornato e integrato via Internet attraverso schede sul sito della Zanichelli. Esse possono essere stampate e annesse al volume che, in tal modo, non si chiude al momento in cui esce di tipografia ma resta aperto per seguire un mondo in continua trasformazione.
In tal modo le ragazze e i ragazzi possono rendersi conto di quanto importante sia la geografia per la loro formazione umana e professionale: l’oggetto di studio non è semplicemente una materia scolastica, ma il mondo reale in cui vivono. La geografia li aiuta a diventare cittadini consapevoli e impegnati e non occasionali abitanti di passaggio del mondo.