Sono passati 2 anni da quando Giancarlo ci ha lasciati, sarebbe forse giusto in questi giorni così difficili per i comunisti parlare e ricordare, raccontare il dirigente politico, il giornalista, il grande amico ed esperto della causa palestinese, che certamente lo avrebbe visto convinto partecipe al corteo di sabato a Torino.
Ma preferisco in queste poche righe ricordare Giancarlo degli infiniti aneddoti, delle cene al circolo Ambrogio Donini, quando ridendo i compagni gli ricordavano che era proprio lui la “memoria vera” del movimento operaio.
Il Giancarlo che magari con il sorriso a mezza bocca riusciva a rimotivare il giovane compagno sconfortato dalle difficoltà.
Avremmo proprio bisogno in questa fase difficile della sua presenza, ma sono certo ,che anche per lui, noi comunisti, ce la faremo.
Il Giancarlo capace forse come nessun altro di miscelare nei suoi infiniti racconti ortodossia e “sana” rigidità ideologica a pungente ironia e gusto della battuta.
Come quando raccontava che a Varsavia, non so più in quale assise del Partito Comunista Polacco, da giovane cronista dell’Unità dovette sorbirsi nonostante impellenti bisogni fisiologici la relazione del compagno Comulca (così gli piaceva chiamarlo) di più di 8 ore.
O come in quella lontana campagna elettorale quando uno sgrammaticato segreteraio di sezione di un piccolo paese presentò il compagno Lucio Libertini come il più grande demagogo del Partito.
O ancora come faceva finire le cene dei compagni con il rituale brindisi a “Issu” e proprio così voglio chiudere queste poche righe a pugno chiuso e a “Issu”, compagno Giancarlo Lannutti , ci manchi.
Massimo Cola
Comitato Politico Prc Federazione di Roma