«Siamo di fronte al pericolo della costruzione di un senso comune reazionario di massa. C’è una spinta contro gli immigrati, è un allarme culturale riconosciuto già da molti». È questa l’interpretazione del senatore Fosco Giannini relativa al tema della sicurezza. L’esponente di Rifondazione comunista si dice soddisfatto della piega che sta prendendo il pacchetto sicurezza, e non lesina critiche alla Lega, a Gianfranco Fini ma anche a Walter Veltroni.
Senatore ritiene che ci sia un atteggiamento razzista degli italiani? Sono anni che il senso comune costruito dai movimenti sindacali e dalla sinistra fa da argine, ma il pericolo che avvenga c’è. A che scopo la “costruzione a tavolino” di questo sentimento razzista? La forza lavoro straniera in Italia è di 1.475.000 persone, che
dà un grande contributo all’attuale processo produttivo. Questa nuova forza, avendo salari molto bassi e tassi di sfruttamento molto alti, costituisce l’esercito industriale di riserva, che è molto utile al capitale.
Perché? Perchè costa poco e divide il mondo del lavoro.
In che senso? Da una parte c’è la classe operaia “inferiore”, dall’altra quella più garantita. Quindi induce anche i lavoratori bianchi a ridurre le loro pretese.
Allora nuoce anche agli operai italiani… Viene utilizzata contro questi dal padrone.
Ma che c’entra questo con la paura dei cittadini italiani? L’attacco razzista spaventa questi lavoratori stranieri, inducendoli ad un atteggiamento molto subordinato. Nella discussione che si è prodotta in questi giorni intorno all’assassinio di Giovanna Reggiani, gli unici a non essere intervenuti sono la Confidustria e gli imprenditori.
A che tìtolo sarebbero dovuti intervenire? Avrebbero potuto dire la loro. Ma in verità l’atteggiamento di razzismo strisciante è utile alla demonizzazione del lavoratore immigrato.
Sta dicendo che il sentimento di paura degli italiani è stato creato a tavolino, indipendentemente dal problema dell’immigrazione incontrollata nel nostro Paese? Siamo in una fase nuova, in cui tante persone vanno a vivere in un altro posto con usi e culture diverse, creando delle contraddizioni. Se si sfrutta questo dato, alimentando la paura, ne va della nostra democrazia.
Non crede che il problema sia anche l’inefficienza della giustizia italiana, che attira i criminali stranieri?
La legge italiana deve essere uguale per tutti, ma chi soffia sul fuoco lo fa in generale, alimentando fantasmi che non ci sono.
Senatore c’è o no un problema di immigrazione incontrollata di criminali?
C’è, ma è più grande il problema della destra che sfrutta questo momento di disagio. Questo è delinquenziale sul piano etico.
Analizziamo il dato politico. Sul pacchetto sicurezza sta prevalendo
la posizione della sinistra radicale, quindi la Cdl non lo voterà. Che ne
pensa?
È un dato molto importante.
Per me è insopportabile il fatto che la Lega da anni organizzi le
squadracce verdi di notte contro le prostitute, gli immigrati, i giovani comunisti e gli ebrei. E Mario Borghezio ne è il capo. Anche Fini su certi argomenti ritira fuori il fascismo che è in lui. Per cui era impossibile per noi condividere il decreto con la destra, per carità. Questo è il nostro
ruolo all’interno della coalizione, per cui questa volta segneremo un punto a nostro favore.
Un punto però l’ha segnato anche Walter Veltroni, ottenendo il trasferimento in un decreto legge di alcune norme sulle espulsioni contenute nei ddl del pacchetto sicurezza…
E il primo esempio del peso politico che ha Veltroni sul governo e sull’intera politica italiana.
La preoccupa?
Per noi è inquietante il progetto politico di Veltroni, perché punta alla costituzione di un bipolarismo intercambiabile, socialmente aconflittuale.
Il primo segnale di un allungamento delle maglie del governo? C’è il pericolo che il Partito democratico possa danneggiare la vita del governo Prodi.