La giornata di giovedì 21 giugno ha segnato una tappa importante per i lavoratori della ELMEC di Piano Tavola (Catania) che, dal settembre dello scorso anno, occupano lo stabilimento. Il circolo del PRC di Belpasso si era, infatti, impegnato a far venire il compagno Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della FIOM, in visita ai lavoratori. Grazie anche all’utile intermediazione del Senatore Fosco Giannini, quest’obiettivo si è infine realizzato, aprendo nuove prospettive alla lotta degli operai.
La giornata è cominciata alle ore 9 del mattino, quando Giorgio Cremaschi, accompagnato da chi scrive, in rappresentanza del circolo di Belpasso, si è recato presso gli stabilimenti. Ad attenderlo, una quarantina di lavoratori e la corrispondente locale della Sicilia. Dopo una visita ai locali e alle attrezzature, ci siamo recati tutti in sala riunioni. Il compagno Cremaschi ha, a lungo, ascoltato la narrazione degli operai che hanno esposto la loro vicenda, non nascondendo stati d’animo di sfiducia e scoraggiamento ma dichiarando la volontà di non arrendersi e di continuare la lotta per salvare, assieme al proprio posto di lavoro, uno stabilimento messo in crisi, non dalle capricciose leggi del mercato, bensì dalla ben chiara volontà speculativa di un imprenditore da rapina. Gli operai hanno ricordato come, durante la recente campagna elettorale amministrativa, quasi tutti gli esponenti di spicco del centro sinistra, si siano recati da loro a promettere azioni incisive per una rapida soluzione della crisi ma, a tutt’oggi, nessun segnale concreto è giunto.
Cremaschi ha, infine, preso la parola, dicendosi convinto che, quella della ELMEC, è una crisi complicata e non facile. Ha dichiarato che la vertenza ELMEC sarebbe diventata, per la FIOM, una vertenza nazionale, di cui si sarebbe occupata la segreteria nazionale, in accordo, ovviamente, con le rappresentanze siciliana e catanese del sindacato dei metalmeccanici. Ha esposto, infine, il proprio parere: la vertenza della ELMEC, per poter essere vinta, ha bisogno di un forte impegno della politica a tutti i livelli: da quello locale, a quello nazionale. Ha, quindi, esortato i lavoratori a non limitarsi a presidiare lo stabilimento ma a mettere in agenda azioni di lotta più eclatanti dirette a sensibilizzare, oltre al governo nazionale, anche comune, provincia e regione.
La giornata è quindi continuata con un incontro pubblico presso i locali della Federazione catanese del PRC. Là ci attendevano Andrea Vitale, segretario del circolo di Belpasso, Tuccio Cutugno, segretario provinciale della FIOM e Rosario Rappa, segretario regionale di Rifondazione. Andrea Vitale ha fatto un excursus storico delle vicende della ELMEC, illustrando efficacemente il meccanismo speculativo di rapina attraverso cui è stata messa in crisi un’azienda produttiva e con copiose commesse. Tuccio Cutugno ha ricordato l’azione della FIOM catanese.
Importanti, sul piano sindacale e politico, gli interventi di Rosario Rappa e quello conclusivo di Cremaschi. Entrambi hanno sottolineato come non ci si possa affidare al solo mercato nella speranza che un qualche imprenditore decida di investire i propri capitali per rilevare e rilanciare l’azienda. Diventano, dunque, primari un forte rilancio della lotta, una drammatizzazione della vertenza al fine di produrre una più pressante azione politica. Oltre al livello ministeriale è necessario condurre l’azione, date le caratteristiche dell’autonomia siciliana, anche nei confronti di regione e provincia. Infine, Giorgio Cremaschi, sottolineando il carattere banditesco di certi imprenditori che rilevano le aziende siciliane, nate coi fondi pubblici, come il caso della ELMEC, e poi privatizzate, ha rinnovato la garanzia a produrre, su questa vertenza, un impegno diretto della segreteria nazionale della FIOM.
Da parte nostra, noi consideriamo la lotta dei lavoratori della ELMEC come una vertenza pilota. Siamo ben coscienti del fatto che, data la tenacia e la combattività di quei lavoratori, condurre a buon fine questa lotta vuol dire lanciare un segnale forte a tutto il mondo del lavoro, stimolandolo ad uscire dalla logica, dominante in questi ultimi 20 anni, per cui i problemi dei lavoratori delle aziende in crisi si risolvono con l’attivazione degli ammortizzatori sociali. I lavoratori della ELMEC hanno rifiutato questa impostazione e hanno proclamato, a chiare lettere, che la loro lotta è finalizzata a tornare a lavorare nella propria azienda.
Credo che su vertenze come quella della ELMEC, vada misurata la capacità dei cantieri della sinistra a confrontarsi col sociale. Nel mio intervento alla conferenza stampa ho rivolto una sollecitazione in tal senso, diretta, soprattutto, ai quattro consiglieri provinciali che hanno dato vita, a Catania, al gruppo della “sinistra unita”. Inutile fare operazioni di ingegneria istituzionale se poi, nelle vertenze, non agiamo assieme.