Siamo compagne/i di varie mozioni e rivolgiamo un appello affinché dalle Federazioni e dai circoli emerga la richiesta di tenere il congresso all’ inizio della prossima primavera, per consentire una valutazione partecipata e democratica delle/i iscritte/i sui temi che riguardano la negativa esperienza di governo, la fine di Prodi, la scelta della sinistra arcobaleno e quella (che non condividiamo) di andare a liste elettorali senza i nostri simboli e la falce e martello.
Il ruolo svolto nel governo è apparso ininfluente e le scelte sono state imposte dal PD di Veltroni e Prodi, da Padoa Schioppa, Dini e Mastella, che hanno attuato una linea di risanamento a favore delle grandi imprese, di confindustria e dei poteri economici. Il programma elettorale è stato eluso mettendo in luce la subalternità del Prc e ciò ha generato sfiducia fra i lavoratori e le classi subalterne che richiedevano un ruolo coerente con gli impegni assunti nel programma elettorale.
Invece, sulla guerra è stata concessa la base di Vicenza e aumentato le spese militari del 24%; il precariato e la legge 30 sono stati confermati pregiudicando il futuro dei giovani; salari, stipendi e pensioni sono i più bassi in Europa; i diritti non sono tutelati e la povertà cresce fra lavoratori e ceti deboli; la sicurezza nel lavoro non viene attuata e muoiono per questo migliaia di lavoratori. Una situazione preoccupante che richiedeva di fare il congresso l’anno scorso alla scadenza prevista ed invece è stato rinviato a data indefinita proprio mentre il partito veniva coinvolto nel negativo accordo su pensioni e welfare e nell’impopolare legge finanziaria. Poi dai vertici (come se ciò non riguardasse anche le/gli iscritte/i), al posto del congresso è stata richiesta una improbabile verifica a Prodi e il PD, quando proprio essi sono stati determinanti nella cancellazione del programma elettorale concordato.
Ora, come da molti previsto, il governo Prodi non c’è più e ci troviamo davanti al crescere della sfiducia nella società; ed anche verso il nostro Partito. Ci siamo fatti relegare nella subalternità politica che causa grande incertezza e sfiducia nel nostro futuro. Ciò nonostante non sappiamo ancora se e quando il congresso verrà fatto e vengono portate avanti proposte come quella di un “governo istituzionale di scopo” per la riforma elettorale che, nel caso venisse accolta, verrà costruita anche con una parte dei partiti del centro destra. Ipotesi che nel passato abbiamo sempre rifiutato con determinazione ed oggi viene presentata ufficialmente senza una valutazione preventiva nei circoli e nei Comitati politici delle Federazioni.
Anche la scelta della sinistra arcobaleno, fatta a dicembre in una riunione degli stati generali, non è stata portata alla valutazione dell’insieme del Partito. Il percorso si prefigura come mera competenza dei vertici, non partecipato dalle/gli iscritte/i e dalla base sociale. Ciò vale anche per gli aderenti alle forze e movimenti che in questi anni (dal G8 di Genova in poi) hanno contribuito alla ripresa delle lotte nel nostro Paese. Anzi fra il Partito e i movimenti si verifica una frattura profonda a causa della scelta governista che porta a mediare al ribasso, nel governo e nelle istituzioni, le istanze sociali e territoriali di cambiamento.
In base a ciò chiediamo che si tenga il congresso all’inizio della primavera in modo da dare alle/gli iscritte/i un ruolo importante e decisionale sulle scelte future ed anche in merito alla sinistra arcobaleno che non può essere fatta negando l’autonomia del Prc, i suoi simboli e la sua esistenza.
140 iscritti e iscritte della Federazione di Pistoia, appartenenti a diversi Circoli, fra cui 5 segretari di Circolo, 1 consigliere provinciale, 2 consiglieri comunali, 1 componente del Comitato Politico Nazionale e numerosi componenti del Cpf di Pistoia.