Dalle dichiarazioni di Fini, l’inaffidabilità democratica della destra.

Siamo appena alle prime battute del nuovo governo Berlusconi e già cominciano le prime dichiarazioni inquietanti di esponenti del centro destra.
Oltrepassando i limiti del proprio ruolo istituzionale Fini si è lasciato andare a dichiarazioni inaudite sul pestaggio a morte subito dal giovane di Verona ad opera di un gruppo di neonazisti.
Anziché condannare categoricamente quel episodio, segnalando il permanere di fenomeni di delinquenza che si annidano nell’estremismo di destra, il neo presidente della camera non ha trovato nulla di meglio che fare un parallelo del tutto assurdo con le manifestazione di protesta di Torino, per l’invito di Israele alla fiera del libro.
Quasi che una manifestazione di protesta fosse paragonabile con l’assassinio di un giovane.
Non sappiamo perché Fini l’abbia fatto. Forse per riconfermare la sua piena adesione alla politica dello stato di Israele.
Quel che è certo è che la cultura democratica non si è ancora afferamata nelle file della destra, neppure fra i suoi esponenti di spicco e ciò costituisce un pericolo per le istituzioni del nostro paese.