Compagni in lotta per sopravvivere

ROMA – «È paradossale che Bertinotti e Giordano sostengano il sistema tedesco con lo sbarramento al 5%, dimenticando che in Germania è stato per tale via impedito l’ingresso dei comunisti tedeschi in parlamento e che uno sbarramento di questo genere in Italia potrebbe mettere in difficoltà la presentazione di Rifondazione Comunista alle prossime elezioni dopo il logoramento elettorale causato dalla catastrofica esperienza di governo. Ma, probabilmente, Bertinotti ha già deciso di superare l’esperienza del Prc dentro la cosa rosa di Mussi». A sottolinearlo è Leonardo Masella di Rifondazione Comunista, esponente nazionale dell’area dell’Ernesto. «Speriamo vivamente che questo progetto antidemocratico fallisca», auspica Masella, che spiega: «La Vandea di questi giorni per una nuova legge elettorale che cancelli i piccoli partiti dal parlamento è l’opposto dell’idea, tanto sbandierata, di un ritorno al sistema proporzionale. Un sistema davvero proporzionale prevede un parlamento specchio del paese e dunque la possibilità democratica anche per le forze minori di avere propri rappresentanti, come è avvenuto nella tanto vituperata prima Repubblica nata dalla Resistenza. Se si volesse davvero ostacolare la frammentazione eccessiva si potrebbe impedire, dopo le elezioni, la formazione di nuovi gruppi parlamentari. In tal senso basterebbero alcune modifiche alla attuale legge elettorale proporzionale, come per esempio l’eliminazione del premio di maggioranza che obbliga ad alleanze innaturali ed altre modifiche ai regolamenti parlamentari, evitando di passare il tempo in una infinita discussione sulla legge elettorale lontana anni luce dai problemi della gente, che alimenterà ulteriormente il distacco fra i palazzi della politica e la società».
Paolo Ferrero si dice «contrario alle coalizioni obbligate e quindi siamo a favore di un sistema di tipo proporzionale alla tedesca. Voglio sperare che sulla base di questo comune sentire si riesca ad arrivare a questo risultato senza furbate, che sarebbero i premi al singolo partito. Ovvero senza posizioni di rendita».