Chiacchiere, distintivi e manganello sono gli argomenti con cui si sta caratterizzando questo governo di centro-destra. Tra l’altro, cosa ci si poteva aspettare da un governo di siffatta specie se non quello di favorire, in tutti i modi, i propri referenti politici e grandi elettori come: Confindustria, Banche e Finanza ed altri faccendieri simili. Che mal si conciliano con gli interessi dei lavoratori e dei cittadini in genere ed è strano che tanti, di essi, si siano lasciati incantare dalle sirene della propaganda di questa becera destra italiana che faceva leva sulla questione della sicurezza per carpire consensi. In questo modo si sono riposti gli interessi dei lavoratori in cambio di qualche pagliacciata strombazzata a reti unificate contro l’immigrazione clandestina, madre di tutti i mali che asfissiano l’Italia, istituendo il reato di clandestinità (escluse però le badanti per non dispiacere alla madre di qualche ministra) dimenticando che il vero male di questo Paese sono i poteri criminali organizzati quali: mafia, camorra e ‘ndrangheta, ancora più forti e radicati di prima.
Dal governo, in carica, con una forte maggioranza in entrambe le camere, ci si aspettava un esordio con il botto. Invece c’è stata una clamorosa “fetecchia” fatta solo di chiacchiere e distintivi, sciorinando il solito e trito repertorio a dimostrazione dei condizionamenti ed appetiti voraci contratti in campagna elettorale con i soliti noti: lobbies affaristico-speculative-mafiose. Allora ecco il nuovo proclama, le novità del secolo: la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, la condivisione, applausi connessi, del programma della Confindustria, la costruzione di Centrali Nucleari per sopperire alla sempre maggiore richiesta di consumi energetici, dimentichi che i cittadini italiani si siano già espressi su questa materia, attraverso un referendum, bocciandola.
Nel mezzo di questi annunci da brividi, con un’accorata regia mediatica, di cui sono maestri, così tanto per distrarre il popolo, annunciano l’eliminazione dell’ICI e la detassazione degli straordinari.
La tassa sull’ICI, che tanto affamava il popolo, era già stata abolita dal governo Prodi, mentre la detassazione degli straordinari andrà al solo beneficio dei padroni…..quando si farà, perché la tendenza delle aziende va in direzione dell’abolizione totale dello straordinario attraverso l’uso spregiudicato dei sabati lavorativi con riposi compensativi, come si evince dalla richiesta pressante di Alenia al tavolo di trattative con il sindacato.
Il governo di centro-destra, mentre distraeva il popolo con accurati effetti demagogici, cercava, furbamente, di far passare provvedimenti a salvaguardia degli interessi economici e giuridici del capo-bastone: il patteggiamento in fase processuale e la normativa di salvataggio di RETE 4, ormai diventato uno scandalo europea, perché continua a trasmettere occupando abusivamente gli spazi televisivi del legittimo proprietario.
Ma l’apoteosi dell’effetto mediatico e demagogico di questo governo è stata la discesa a Napoli per affrontare l’eterna emergenza della “monnezza”. Sotto i riflettori delle televisioni e con il salotto buono della città, ripulito per l’occasione, il governo Berlusconi proclamava “Urbi et Orbi” che il problema della “monnezza” sarebbe stato risolto una volta per tutte, perché ne andava della propria credibilità politica e di immagine, costi quel che costi.
Nei provvedimenti d’urgenza varati a Napoli, per fronteggiare l’emergenza, passa il principio che le responsabilità sono da attribuire ai cittadini che si oppongono all’apertura delle discariche, pertanto, esse devono essere immediatamente militarizzate e criminalizzati tutti quelli che manifestano contro. In conclusione, chi per anni ha usato la Campania come un’enorme discarica di rifiuti tossici e di scorie industriali provenienti in maggior parte dal Nord ricco ed opulento, attraverso accordi tra imprenditori disonesti e criminali e la camorra, facendo affari milionari sulla pelle dei cittadini e devastando ed inquinando vasti territori, sono a tutt’oggi impuniti e magari siedono in parlamento tra le fila della maggioranza, mentre, chi democraticamente si oppone a decisioni impopolari calate dall’alto, senza un confronto reale, per capire le ragioni delle comunità locali, rischia il carcere per direttissima. I risultati di questa logica perversa non si sono fatti attendere: repressione selvaggia con cariche indiscriminate della polizia con manganellate ed arresti sui cittadini del quartiere Chiaiano, a cui va tutta la nostra solidarietà.
Noi da tempo sosteniamo che bisogna cambiare atteggiamento culturale cominciando a valutare la questione dei rifiuti come una risorsa e non più un problema. Pertanto la soluzione di questo grave e tragico problema passa attraverso l’immediata raccolta differenziata fatta porta a porta con la trasformazione dei CDR in siti di compostaggio per il trattamento dell’umido ed il riciclaggio di quanto possibile del solido. Diversamente, il perpetuarsi di questa situazione con la creazione di altre discariche, sparse per l’intera regione, lascerà immutata l’emergenza ed il malaffare che camminano di pari passo, con il rischio serio che la Campania continui ad essere usata come pattumiera dei rifiuti tossici dell’Italia. Questa commistione di interessi imprenditoriali e camorristici andrebbe criminalizzata e repressa. Evidentemente è molto più semplice e congeniale al sistema usare metodi fascisti con le popolazioni inermi, che difendono il proprio territorio, la propria salute ed il futuro dei propri figli.
In ultima analisi siamo fortemente preoccupati della deriva autoritaria che sta imponendo questo governo di centro-destra. Oggi colpisce i cittadini che manifestano e si oppongono alle discariche, domani, in un processo di normalizzazione del Paese, potrà colpire per reprimere ed annientare qualsiasi forma di resistenza al potere, sia che si stia lottando per la difesa del posto di lavoro, sia che si lotti per un rinnovo contrattuale perché tutto può essere ricondotto ad una questione di ordine pubblico in modo da non disturbare il manovratore.
Noi, invece, intendiamo, eccome, disturbare il manovratore per difendere i nostri interessi di cittadini, di lavoratori, di disoccupati, di precari, di donne, di pensionati e di tutti quanti hanno a cuore la democrazia.