Caro Sansonetti,
ieri hai pubblicato ampi stralci ( veramente ampi!) del prossimo editoriale di Bertinotti per “Alternative”, nel quale il nostro ex segretario rivela fino in fondo il proprio pensiero: il Prc deve essere superato e occorre lanciare al più presto una Costituente per mettere in campo un partito di sinistra con Mussi, Salvi ed altri.
Come è noto, siamo nettamente contrari al superamento del nostro partito, e siamo nettamente contrari a porre una pietra tombale sul progetto politico e teorico di Rifondazione Comunista. Siamo anzi convinti che vi è – oggi più che mai – la necessità storica e sociale di un forte partito comunista, all’altezza dei tempi e dello scontro di classe. Dobbiamo però ammettere che Bertinotti agisce, dal suo punto di vista, con coraggio e determinazione; sbaglia drammaticamente (scrivendo tra l’altro, in riferimento a Mussi: “ Oggi in Italia si affaccia una nuova possibilità-necessità. L’occasione è il distacco di una componente riformista dall’approdo di dissoluzione all’interno di una formazione neo-liberal democratica”. E qui è chiaro l’abisso che passa dal nostro originario disegno di rifondare una forza comunista e rivoluzionaria da questa attrazione fatale con i socialdemocratici). Tuttavia Bertinotti sa quel che vuole; ha scelto da anni la strada della decomunistizzazione del Prc (sorretto in questo dall’intero gruppo dirigente attuale) ed oggi porta avanti chiaramente e pubblicamente il proprio progetto.
Chi non riusciamo a capire, invece, è il gruppo dirigente del nostro partito, che sulla questione di andare “oltre Rifondazione Comunista”, come nell’ultimo CPN, dice e non dice, conferma e smentisce.
Allora: o il gruppo dirigente è d’accordo con Bertinotti, ma guadagna tatticamente tempo, non rivelando, utilitaristicamente, sino in fondo il progetto di superamento del Prc; o è diviso e in confusione e se la cava attraverso una linea ondeggiante e camaleontica, segnata da un falso unanimismo; o non è d’accordo, ma non ha il coraggio di rompere con il proprio capo storico.
In questa incertezza – dai tratti opportunistici – le vere vittime sono gli iscritti, i militanti e gli elettori di Rifondazione Comunista, mortificati, tenuti a “bagno maria” e utilizzati come esercito di riserva per qualsiasi operazione politica e partitica, come mortificati e tenuti all’oscuro erano i militanti, gli iscritti e gli elettori del Pci prima della “Bolognina”.
Auspichiamo che almeno al prossimo Congresso le posizioni si chiariscano. Siete tenuti a dircelo: volete rilanciare il progetto di Rifondazione Comunista o siete per una “Cosa rossa”, e cioè per un partito socialista, se andrà bene di sinistra ?
Potete fare ogni scelta. Ciò che non potete permettervi è di prendere in giro i compagni e le compagne.
Fosco Giannini, senatore Prc