APPELLO: Con il popolo iracheno

APPELLO

Prima dell’invasione dell’Iraq da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna, il mondo intero è stato percorso da grandi manifestazioni di opposizione alla guerra. Alcuni governi si sono opposti alle pretese di Bush in seno al Consiglio di sicurezza dell’ONU. Ciononostante, Washington ha fatto invadere l’Iraq, violando ogni legalità internazionale e in spregio della volontà dei popoli.

Per consolidare l’occupazione, Washington ha designato un sedicente”governo provvisorio”, formato da personalità collaborazioniste scelte dagli occupanti. La grande disparità delle forze ha portato Bush e i suoi consiglieri a credere che l’occupazione dell’Iraq sarebbe stata cosa facile. Ma gli Stati Uniti hanno cozzato via via contro l’estensione di una resistenza popolare sempre più attiva e numerosa, che ha reso sempre più difficile l’occupazione del paese.

Oggi, in Iraq, la realtà ci mostra due grandi forze che si fronteggiano. Da una parte, il popolo iracheno che resiste all’occupazione del suo paese, con una resistenza multiforme caratterizzata da un grande ventaglio di tendenze politiche e ideali. Dall’altra, l’imperialismo USA che tenta di governare il paese con l’appoggio di un governo fantoccio, per lo più formato da collaborazionisti iracheni, che ricordano altri collaborazionismi che la storia ha conosciuto, ad esempio durante le occupazioni hitleriane.

L’occupazione dell’Iraq è un attentato inammissibile al diritto internazionale. Bush ed il suo governo vogliono imporre un ”diritto di ingerenza” e condurre “guerre preventive”: in verità, si tratta della loro libertà di ingerenza, del loro diritto a bombardare ed occupare paesi e ad eliminare governi sgraditi. Così facendo, gli Stati Uniti disprezzano l’opinione pubblica mondiale, inventano pericoli inesistenti, armi di distruzione di massa che non esistono e presunte connessioni terroristiche anche dove esse non sussistono. In realtà, quello che Bush e i suoi sostenitori pensano è che è venuto il momento di affermare il dominio degli USA sul mondo, prima che altri paesi possano reagire e che i popoli del mondo si rendano conto del grande pericolo che corre l’umanità con la politica imperialistica degli Stati Uniti. Bush ha annunciato il suo progetto di “riorganizzazione del Medio Oriente”: un Medio Oriente che andrebbe dall’Atlantico sino alle frontiere della Cina, sotto il controllo degli Stati Uniti, mentre il popolo palestinese viene massacrato e il muro di Sharon esprime il peggio della politica di Israele.

L’anno scorso, decine di milioni di persone hanno manifestato nel mondo per condannare il bellicismo di Bush, per difendere la pace e il diritto internazionale. Lo spirito di queste manifestazioni deve essere reso permanente. Non bisogna tacere. È tempo di dimostrare la nostra opposizione all’occupazione imperialistica USA, a questo crimine contro l’umanità. È tempo di esigere l’uscita delle truppe di occupazione dall’Iraq. È tempo di dire a Bush che non siamo disposti a vendere la nostra coscienza e a sottometterci alla sua brutalità.

È il momento di manifestare concretamente la solidarietà con la resistenza irachena che, in condizioni estremamente difficili, si sta confrontando in prima linea con l’imperialismo. Questa resistenza nazionale è composta da differenti ideologie, religioni, culture ed organizzazioni, che hanno però tutte l’obbiettivo comune di espellere gli invasori dal proprio Paese. Ogni popolo ha il diritto di decidere da sé le forme della propria liberazione; ci sia consentito di auspicare che le comprensibili difficoltà e asprezze della lotta non facciano prevalere azioni che possano colpire indiscriminatamente la popolazione irachena, perchè ciò renderebbe più difficile la costruzione di uno schieramento nazionale unitario, capace di rappresentare un’alternativa vincente agli invasori e al governo fantoccio che è stato insediato; e renderebbe meno estesa la solidarietà dei popoli del mondo, che una campagna mediatica insidiosa e ostile cerca di incrinare.

La resistenza popolare irachena è parte integrante della lotta mondiale contro l’espansionismo militare degli USA. I problemi che essa sta creando alle truppe USA e l’insicurezza che ne è derivata nel popolo nordamericano favoriscono la lotta dei popoli e degli Stati per la loro libertà in ogni regione del mondo. Questa lotta unisce tutte le forze che sostengono la pace, la sovranità dei popoli e un ordine internazionale democratico; favorisce le lotte dei popoli contro le ingerenze USA, sostenute dalle oligarchie reazionarie locali.

Oggi sono in molti a sostenere che “un altro mondo è possibile”: la realtà ci dimostra che la resistenza irachena costituisce un alleato importante per i popoli che lottano per “un altro mondo.”

I motivi che sono stati all’origine delle grandi lotte del passato contro la guerra sono ancora attuali. Oggi bisogna combattere le occupazioni militari, l’egemonismo sempre più tirannico degli USA, il disprezzo della sovranità dei popoli; bisogna appoggiare quelli che anche in Iraq combattono contro questo neo-totalitarismo internazionale; bisogna sostenere la lotta del popolo iracheno.

Rivolgiamo un appello alle organizzazioni popolari, democratiche e progressiste del mondo intero, a tutte le personalità oneste. Chiamiamo tutti ad essere solidali con la lotta del popolo iracheno contro l’occupazione imperialistica.

Con questo spirito annunciamo la convocazione di una “Conferenza internazionale di solidarietà col popolo iracheno”, che avrà luogo a Parigi sabato 15 maggio 2004.

PRIMI FIRMATARI:

Ahmed Ben Bella, già presidente dell’Algeria – Vasco Gonçalves, generale, già Premier del governo portoghese (Portogallo) – Samir Amin, direttore del Forum del Terzo mondo, presidente Forum mondiale delle alternative (Senegal) – James Petras, politologo, docente universitario (Usa) – Heinz Dietrich, politologo (Messico) – Michel Chossudovsky, docente di economia Università di Ottawa (Canada) – International Action Center (Usa) – Partito comunista del Sudafrica-SACP – Partito comunista di Cuba – Partito comunista portoghese – Ernesto Gomez Abascal, ex Ambasciatore di Cuba in Iraq (Cuba) – Jorge Beinstein, economista e direttore di Enfoques Alternativos (Argentina) – Emil Sader, sociologo, coord. Laboratorio Politiche Pubbliche dell’Università di Rio de Janeiro (Brasile) – Tarik Ali, storico e scrittore (Gran Bretagna) – Jeremy Corbyn, deputato laburista (Gran Bretagna) – Communist Party of Britain (Gran Bretagna) – Georges Labica, filosofo, docente Università di Parigi (Francia) – Yves Vargas, filosofo (Francia) – Consiglio Mondiale della Pace – Partido comunista do Brasil-PcdoB – Partito dei Comunisti di Catalogna (Spagna) – Marià Pere i Lizandara, segret. gen. Partito dei comunisti di Catalogna (Spagna) – Iraq Patriotic Alliance (Iraq) – Subhi Toma, dirigente comunista (Iraq) – Marta Harnecker, scrittrice (Cile) – Luis Britto Garcia, scrittore(Venezuela) – Edmington Rodriguez, sindaco di Belém (Brasile) – Carlos Lozano, direttore periodico Voz (Colombia) – Centre of Indian Trade Unions- CITU (India) – Romesh Chandra, presidente onorario del Consiglio mondiale della pace (India) – Federazione Generale dei Sindacati (Siria) – Gyula Thurmer, presidente del Partito del Lavoro – Munkaspart (Ungheria) – Luciana Castellina, direzione della Rivista del Manifesto, già presidente della Commissione cultura del Parlamento europeo (Italia) – Gianni Minà, giornalista, direttore della rivista Latino America (Italia) – Giulietto Chiesa, giornalista (Italia) – Valentino Parlato, giornalista (Italia) – Giovanni Pesce, medaglia d’oro della Resistenza antifascista (Italia) – Mario Tronti, filosofo (Italia) – Giorgio Bocca, giornalista e scrittore (Italia) – Lucio Manisco, deputato al Parlamento europeo (Italia) – Costas Alissandrakis, deputato al Parlamento europeo (Grecia) – Mauro Bulgarelli, deputato al Parlamento nazionale (Italia) – Maurizio Zipponi, segretario generale FIOM Milano (Italia) – Piero Bernocchi, COBAS (Italia) – Giorgio Riboldi, Coordinamento nazionale Slai Cobas (Italia) – Don Andrea Gallo e Comunità S. Benedetto al Porto-Genova (Italia) – Luciano Canfora, docente universitario (Italia) – Angelo Del Boca, storico (Italia) – Fosco Giannini, direttore della rivista l’ernesto (Italia) – Fausto Sorini, direzione nazionale Partito della Rifondazione Comunista (Italia) – Bruno Steri, dipartimento esteri Partito della Rifondazione Comunista (Italia) – Riccardo Bellofiore, docente universitario (Italia) – Domenico Losurdo, docente universitario (Italia) – Partito Svizzero del Lavoro (Svizzera) – Susanna Maranaho, direttivo Federazione mondiale donne democratiche – Carlos Taibo, docente universitario (Spagna) – Pascual Serrano, giornalista Rebelion (Spagna) – Josè Maria Garcia-Maurino, s e g ret. generale Cristiani per il Socialismo (Spagna) – Hisao Fujita Yashima, docente universitario (Giappone) – Michel Collon, giornalista (Belgio) – Comunidades Fe y vida, COFEVI – Chiesa del Salvador – Reverendo Roberto Pineda, Chiesa Luterana del Salvador – Reverendo Cornejo, Chiesa Luterana del Salvador – Reverendo Alex Orantes, Chiesa Luterana del Salvador – Angel Guerra, giornalista de La Jornada, Rete Internaz. Difesa Umanità (Messico) – Efraim Davidi, sindacalista, Comitato esec. Histadrut- Conf. Lavoratori di Israele – Jihad Akel, sindacalista, Comitato esec. Histadut – Conf. Lavoratori di Israele – Pierre Galand, senatore (Belgio) – Antonio Pessoa, colonnello delle Forze Armate portoghesi (Portogallo) – Isabel Monal, filosofa e scrittice (Cuba) – OSPAAAL (Cuba) – Humberto Hernandez, segretario generale OSPAAAL (Cuba) – Unione Araba (Cuba) – Jaime Ballesteros, presidente OSPAAAL (Spagna) – Foro Social Mundial di Albacete (Spagna) – Jean Pierre Page, sindacalista (Francia) – Emiliano Brancaccio, docente universitario (Italia) – Alberto Burgio, resp. settore Giustizia di Rifondazione comunista (Italia) – Massimo Raffaeli, critico letterario (Italia) – Andrea Catone, associazione “Most za Beograd” (Italia) – Alessandra Riccio, condirettrice di Latino America (Italia) – Manlio Dinucci, giornalista (Italia) – Bassam Saleh’, presidente Comunità palestinese Roma e Lazio (Italia) – Enzo Santarelli, storico (Italia) – Luigi Cortesi, direttore della rivista Giano (Italia) – Giancarlo Lannutti, giornalista, esperto di Medio Oriente (Italia) – Guglielmo Simoneschi, avvocato del lavoro, consulente nazionale FIOM (Italia) – Iraklis Tsavdaridis, Comitato per la pace e la distensione internazionale (Grecia) – Comitato universitari tunisini per il sostegno alla Resistenza palestinese ed irakena (Tunisia) – Sindacato generale dell’Insegnamento Superiore (Tunisia) – SOS Iraq (Belgio) – Georges Mavrekos, vice-presidente Federazione Sindacale Mondiale – Rete dei Comunisti (Italia) – Contropiano, redazione (Italia) – Aldo Bernardini, docente universitario (Italia) – Wadson Ribeiro, presidente Unione Gioventù Socialista- UJS (Brasile) – Gustavo Petta, presidente Unione Nazionale Studenti-UNE (Brasile) – Marcelo Gaviao, presidente UBES (Brasile) – Ana Maria Prestes Rabelo, vice-presidente Federazione Mondiale Gioventù Democratica per l’America Latina e il Caribe – Unione dei Giovani Socialisti (Brasile) – Renato Rabelo, Presidente do Partido Comunista ddo Brasil (PCdoB) – José Reinaldo Carvalho, giornalista, Vice-presidente e segretario alle Relaciones Internacionales del PCdoB – João Pedro Stedile, del coordinamento nazionale del Movimiento de los Trabajadores Rurales Sin Tierra (MST – Brasil) – Max Altman, giornalista e membro del gruppo di politica internacional del Partido de los Trabajadores, PT – Partito dei Comunisti del Messico – Nines Maestro, Corriente Roja (Spagna) – Patricia Latour, vice-sindaco di Aubervilliers (Francia) – Mariano Abalo, portavoce nazionale Frente Popular Galega (Spagna) – Vittorio Tanzarella, Comitato per Pace giusta in Palestina (Italia) – Enrico Vigna, portavoce “Partigiani della Pace” di Torino e Piemonte (Italia) – Redazione www.siporcuba.it (Italia) – Giustino Di Celmo, presid. onorario Comitato Solidarietà con Cuba “Fabio Di Celmo” (Italia) – Omar Minniti, Consigliere provinciale Reggio Calabria (Italia) – Assemblea nazionale anticapitalista (Italia) – Nicola Quatrano, magistrato (Italia) – Claudio Del Bello, docente universitario (Italia)… seguono centinaia di adesioni provenienti da ogni parte del mondo.