Genova ci manca, e con essa la grande carica. Non quella perpetrata dai poliziotti ai manifestanti in quei tre giorni di sospensione dello stato di diritto, ma la grande carica emotiva che quelle strade, straripanti di ragazze e ragazzi della nostra età, ha saputo donarci.
Genova ci manca perché la politica, in questi anni, ha avuto un’involuzione. Non si parla più di globalizzazione, lotte e conflitti, ma di Mastella e Di Pietro che litigano su tutto, meno che sulla volontà di votare con il Centro Destra ed affossare, in Commissione Affari Costituzionali della Camera, l’iter che ci avrebbe portati ad avere una Commissione Parlamentare d’inchiesta sui fatti di Genova 2001. E fa rabbia leggere sui giornali del beffardo ghigno con il quale Mastella dice di non ricordare che la Commissione fosse uno dei punti fermi di quel programma che lo ha fatto diventare Ministro di Grazie e Giustizia di questo Paese.
C’è bisogno di chiarezza e di giustizia. In quei giorni in Italia le forze dell’ordine non rispondevano a nessun controllo, al punto da apparire etero dirette d’oltreoceano. Si è potuto, purtroppo, parlare di “notte cilena” ed interruzione dello stato di diritto, per le torture e la barbarie inflitta ad un popolo inerme che manifestava. Si è parlato, e documentato, di intimidazioni, prove false per i processi, vera e propria mattanza alla Diaz e Bolzaneto. E non si è ancora spiegato come mai 80.000 agenti non sono stati in grado di bloccare un manipolo di black block (ma a proposito, che fine hanno fatto poi, in tutti questi anni?) le cui devastazioni hanno fornito la giustificazione (se mai ci possa essere) per tanta violenza ai danni del corteo. Ecco perché c’è bisogno di chiarezza e giustizia. Ed il “nostro” Governo dovrebbe essere in prima fila ad esigerla: ne va della sua credibilità e della nostra rispettabilità come Paese democratico.
Ed invece ci troviamo a prendere atto dell’ennesimo incidente di percorso, che ha il sapore, però, dell’ennesima premeditata ed indigesta ingiustizia. Si dice che l’iter riprenderà. Ce lo auguriamo. Ma dopo le politiche nefaste di questo anno e mezzo, ammettiamo che non siamo fiduciosi. Abbiamo paura che le promesse sulla Commissione d’inchiesta assomiglino a quelle sulla lotta alla precarietà ed al superamento (credevamo non da destra) della Legge 30. Temiamo che l’iter della Commissione scimmiotti quello sui Pacs, divenuti poi Dico, trasformato poi in un nulla di fatto! Per non parlare della Bossi-Fini, delle scuole ed università, di un progetto di società che parli del nostro futuro. E mentre la giustizia si dispone a comminare pene esemplari a ragazzi “moralmente” colpevoli delle devastazioni (per intenderci, non artefici dei fatti, ma del clima di quei giorni: una teoria fuori dal tempo), il Ministero della Difesa reintegra nelle forze di complemento il dott. Giacomo Toccafondi, medico chirurgo che, durante il G8 2001, venne nominato dirigente sanitario dell’ospedale all’interno del carcere di Bolzaneto. Lo stesso dove furono trattenute oltre 250 manifestanti, feriti durante il corteo del 20 luglio e che, secondo alcune testimonianze, subirono ulteriori pestaggi e feroci umiliazioni.
Per questo, ci manca Genova, e pretendiamo da questo “nostro” Governo una Commissione parlamentare d’inchiesta che faccia luce sulle tante ombre di questo nostro recente passato. È un atto doveroso. Per Carlo e per quanti erano a Genova con lui in quei giorni. Il 17 novembre prossimo saremo in tanti a chiedertelo.
Francesco Maringiò – Coordinamento Nazionale Giovani Comunisti/e
Agostino Giordano – Coordinatore Provinciale GC – Bologna
Gianni Turcato – Coordinatore Provinciale GC -Vicenza
Fabio Pasquinelli – Coordinatore Regionale GC – Marche