Addio Umberto!

Negli ultimi giorni di marzo di quest’anno è scomparso, a Ferrara, il compagno Umberto Merchiori, per un male incurabile.
Aveva 47 anni e lascia la moglie Giuliana, il figlio Sebastiano di 11 anni, la mamma Beba e il fratello Gianluca.
Sul feretro, per volontà sua e della famiglia, è stata posta la bandiera rossa del Partito della Rifondazione Comunista. Un forte applauso e grande commozione hanno accompagnato il breve tragitto che la bara, portata a spalla dai compagni, ha compiuto all’interno della Certosa di Ferrara fino alla Sala delle Commemo-razioni.
Alle esequie erano presenti, oltre ai compagni di base e della segreteria provinciale di Ferrara, vari esponenti regionali, fra i quali il capo gruppo in regione Leonardo Masella.
Lo hanno salutato, per tutti, la compagna Giuliana e il compagno Alessandro D’Ambrosi, segretario del circolo “Rosa Luxemburg” di Ferrara nonché suo medico curante nei mesi della malattia.
Di famiglia operaia e comunista, con lunga militanza dei genitori nel Pci, Umberto ha militato da giovane nella formazione della Nuova Sinistra e poi, quando è nato il Prc, prima con qualche cautela e poi in maniera sempre più convinta, ha assunto un ruolo importante sia nel Circolo cittadino che all’interno del comitato provinciale e della segreteria provinciale del Partito, dove ha ricoperto per anni il ruolo di responsabile dell’organizzazione e del tesseramento. E’ stato anche componente del comitato politico regionale in Emilia Romagna.
Lo ricordiamo per lo slancio politico e morale intensissimo che metteva nel suo agire e nel suo porsi all’interno del Partito.
Capace di posizioni dure, difficili e anche sofferte nel dibattito interno, ha tuttavia sempre saputo evitare, ed è stato un grande merito e segno della personalità, di trasformare le tensioni politiche in problemi interpersonali tra compagni. Per questa sua capacità di rapporto franco, aperto e di collaborazione con tutti, pur nella nettezza delle posizioni, il suo apporto ci mancherà veramente, senza retorica.
Abbonato da anni a l’Ernesto condivideva le battaglie politiche e teoriche della rivista e sovente si faceva portatore di discussione sui temi che essa sollevava.
Stretti attorno alla famiglia lo vogliamo salutare con un ultimo abbraccio.
Ciao, compagno Umberto e grazie del tuo impegno, della tua lotta generosa per un mondo migliore.

I tuoi compagni di Ferrara