ABOLIRE LO SCALONE

Il Comitato Politico Nazionale del Prc esprime profonda preoccupazione per l’andamento della trattativa fra governo e sindacati confederali sulle pensioni.
Dopo una finanziaria che ha risanato i conti pubblici attraverso forti tagli alla spesa sociale e contemporaneamente ha dato, attraverso il taglio del cuneo fiscale, più di 5 miliardi di euro a imprese, banche e assicurazioni, c’è bisogno di una svolta.
Il primo banco di prova di questa svolta è una nuova politica sulla previdenza, a partire dall’abolizione della controriforma Maroni del precedente governo Berlusconi e del rafforzamento della previdenza pubblica.
Per questi motivi, un accordo che non rispettasse il programma elettorale e di governo dell’Unione, non prevedendo cioè l’abolizione dello scalone, e prevedesse, invece, un suo semplice ammorbidimento con uno o più scalini o con uno scalino mascherato da quote, sarebbe inaccettabile, perché profondamente ingiusto e penalizzante nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre che nemmeno necessario economicamente da un punto di vista del riequilibrio dei conti dell’Inps, come dimostrano i dati reali.
Per questo, l’intervento sulle pensioni deve prevedere:
1) l’aumento delle pensioni più basse;
2) l’abolizione dello “scalone Maroni” con il mantenimento del pensionamento volontario a 57 anni di età e 35 di contributi e con il ripristino del diritto al pensionamento immediato per le lavoratrici e i lavoratori che maturano 40 anni di contributi;
3) il mantenimento degli attuali coefficienti per coloro che vanno in pensione con il sistema contributivo e il miglioramento di tale trattamento soprattutto per le lavoratrici e per i lavoratori più giovani e precari.
Il Cpn impegna la segreteria nazionale, i gruppi parlamentari e la delegazione nel governo a sostenere questa posizione in tutte le sedi e a non dare il consenso a soluzioni diverse e riduttive rispetto a queste.
Il Prc è impegnato ad ogni livello per la massima mobilitazione nella società e nei luoghi di lavoro.

Giorgio Cremaschi
Claudio Bellotti
Salvatore Cannavò
Leonardo Masella
Marco Veruggio