Prodi parla dei risultati incassati con il metodo della concertazione. Tra questi, annovera il protocollo sul welfare siglato il 23 luglio scorso. «Un protocollo per la sua ampiezza ed organicità rappresenta la più importante riforma dello stato sociale da 25 anni a questa parte, e cioè da quando si avviò la stagione della concertazione. Lo dimostrano le risorse aggiuntive investite su questo insieme di riforme. Abbiamo destinato circa 40 miliardi di euro aggiuntivi per il decennio 2008-2017 a vantaggio della parte più debole della società, dai pensionati a basso reddito ai giovani, al lavoro discontinuo nonchè, a supportare, per la prima volta in modo sistemico negli ultimi anni, il sistema degli ammortizzatori sociali e i salari di produttività». «È un protocollo articolato ed equilibrato e non una casuale sommatoria di proposte. Lo stesso livello di accettazione da parte del mondo del lavoro, attraverso un formale referendum, ci dà conferma che le riforme introdotte e i provvedimenti presi, vanno anche nella direzione delle aspettative del mondo del lavoro, e non solo dei suoi rappresentanti. Recentemente, il governo ha tradotto in norma le intese raggiunte e ha presentato un ddl collegato alla Finanziaria oggi all’esame delle Camere. Mi auguro -avverte- che il parlamento, nell’ambito delle prerogative che gli sono proprie, lo analizzi, lo valuti e, se lo ritiene, lo emendi, ma lo approvi nei punti importanti e lo renda legge. Una volta implementate, le norme che hanno tradotto l’intesa riformeranno profondamente lo stato sociale italiano e supporteranno significativamente la produttività delle imprese».