ROMA — Tanto rumore per un concerto? Da qualche giorno si sta cercando di depotenziare gli effetti sul governo della manifestazione del 20 ottobre, quella che secondo la Fiom dovrebbe avere come piattaforma un attacco all’esecutivo Prodi, secondo Rifondazione e il Pdci dovrebbe essere di stimolo per la maggioranza, secondo la Sinistra democratica di Fabio Mussi e i Verdi potrebbe pure saltare se nascondesse il minimo rischio di indebolire il premier. Ma a quell’appuntamento l’ala radicale ha legato i destini di una federazione unitaria, l’idea di creare una Cosa rossa, la risposta alla nascita del Partito democratico. Come si tengono insieme le varie posizioni sul 20 ottobre? 1 leader ne stanno parlando con i veri promotori della manifestazione, i quotidiani Liberazione (organo di Prc), il manifesto e il periodico Carta. La scorsa settimana Alfonso Pecoraro Scanio ha incontrato il direttore del manifesto Gabriele Polo. L’idea è di trasformare il corteo del 20 in un concerto di Manu Chao, da tenere a Piazza San Giovanni a Roma. Con una piattaforma politica proposta dai giornali, ma senza discorsi, senza slogan. Solo musica, anche se suonata da una star internazionale molto vicina al movimento no global.
I contatti con Manu Chao sono in corso. Non c’è ancora una risposta definitiva, si cercano di conciliare date e cachet. L’artista francese è in grado di attirare migliaia di persone, tanto più con un’esibizione gratuita. Di mobilitare il popolo di sinistra senza spaccare i suoi gruppi dirigenti. Senza creare una frattura dentro il sindacato (la Fiom contesta il patto del Welfare firmato invece dalla Cgil), senza mettere in crisi il rapporto tra forze di sinistra e confederazione di Corso d’Italia. Con un occhio alla consultazione dei lavoratori dell’8 ottobre. Naturalmente un grande concerto significa un grande sospiro di sollievo per Palazzo Chigi. Anche di questo parleranno i partiti del-lasinistraradicalenel pre-vertice convocato per oggi pomeriggio, prima dell’incontro con Prodi. L’alternativa a Manu Chao, per tenere tutti insieme Verdi, Mussi, Prc ePdci, è organizzareuna manifestazione frazionata in tanti appuntamenti tematici organizzati in varie piazze di Roma. Così si eviterebbe l’effetto di un appuntamento di massa contro il governo. Adesso la domanda è: Rifondazione può permettersi una versione soft della protesta sociale? Note invece di “no”?