Viktor Yanukovic, leader del “Partito delle Regioni” e candidato favorito nelle imminenti elezioni presidenziali ucraine, il cui primo turno è previsto il 17 gennaio, ha dichiarato che, con lui presidente, l’Ucraina conserverà lo status di paese neutrale e non aderirà a nessun blocco militare
“L’Ucraina è e continuerà ad essere uno stato fuori dai blocchi. Non abbiamo intenzione di aderire né alla NATO né al Blocco per la Sicurezza Collettiva (che riunisce gran parte dei paesi della CSI), e conserveremo la nostra neutralità”. Così ha dichiarato Viktor Yanukovic in un’intervista concessa il 6 gennaio al giornale “Komsomolskaya Pravda in Ucraina”.
Il candidato del partito che rappresenta le tendenze filo-russe presenti nella società ucraina, ha aggiunto di essere interessato alla proposta formulata dal presidente russo Medvedev della creazione di un nuovo sistema europeo di sicurezza collettiva.
Yanukovic ha manifestato l’intenzione di proseguire sulla linea dell’integrazione europea, ma ha voluto sottolineare che la priorità, in caso di sua elezione, sarà rappresentata dal rafforzamento dei legami con la Russia e gli altri paesi della CSI, attraverso l’adesione dell’Ucraina allo “Spazio Economico Comune” sulla base del principio 3+1 (Russia, Bielorussia, Kazakstan + Ucraina).
Il leader del Partito delle Regioni si è impegnato a fare in modo che l’Ucraina diventi “un partner affidabile negli accordi sul gas in corso sia con la Russia che con l’Unione Europea” e ha proposto la formazione di un consorzio energetico tra i partecipanti a questo mercato, che contribuisca alla modernizzazione delle strutture economiche dell’Ucraina.
Secondo gli ultimi sondaggi, Yanukovic dovrebbe ottenere al primo turno il 30% circa dei consensi, mentre la sua diretta rivale, Yulia Timoshenko si avvicinerebbe al 20%, e l’attuale presidente Viktor Yuschenko non varcherebbe la soglia del 4%. Nel secondo turno il distacco tra i due principali contendenti potrebbe oscillare tra il 12% e il 16%, a vantaggio di Yanukovic, dato al 46,7% delle intenzioni di voto. Se le previsioni venissero confermate, la vittoria di Yanukovic sarebbe praticamente certa.
Vedremo allora se, in questo paese dissanguato da politiche economiche dissennate e caratterizzato da una sempre maggiore subordinazione all’imperialismo, qualcuno troverà un nuovo colore capace di sostituire lo screditato “arancione” e mettere nuovamente in discussione il verdetto elettorale, ricevendo lo stesso sostegno mediatico internazionale del 2004.