Il primo ministro Wen Jiabao ha detto oggi che c’è abbastanza spazio di crescita nel mondo sia per la Cina che per l’India così che le principali economie, quelle che stanno crescendo più velocemente al mondo, siano non concorrenti ma partner.
“Alcuni media hanno detto che India e Cina sono concorrenti… non condivido questo punto di vista”, ha detto Wen agli uomini d’affari all’India-China Business Cooperation Summit in corso a Nuova Delhi.
In un discorso considerato uno sforzo per allentare le tensioni tra le rivali asiatiche, Wen ha detto che le aziende cinesi firmeranno accordi con aziende indiane per un valore di 16 miliardi di dollari e che la Cina potrebbe aprire alcuni dei suoi settori alle aziende indiane.
La visita di Wen in India è la prima di un premier cinese in cinque anni. I due Paesi, che sono patria di oltre un terzo dell’intera popolazione mondiale, combatterono una guerra nel 1962 ed i rapporti sono rimasti difficili malgrado il boom delle loro relazioni commerciali e l’aumento del loro peso in campo globale.
Entrambe hanno posto resistenza assieme di fronte alle richieste da parte occidentale nel campo del commercio globale e nei colloqui sui cambiamenti climatici, ma si sono anche scontrare a proposito degli stretti rapporti della Cina con il Pakistan, i timori di spionaggio da parte della Cina ed una lunga disputa sui confini.
“Delegazioni impressionanti di uomini d’affari hanno accompagnato Barack Obama e David Cameron, ma quando arriva in città il gruppo di Wen con i cento principali magnati cinesi, c’è bisogno di allungare un po’ il tappeto rosso”, ha scritto in un commento Hindustan Times.
Wen ha annunciato maggiori investimenti in India per alleviare le preoccupazioni dei politici indiani, irritati dal fatto che la bilancia commerciano sino-indiana sia pesantemente a favore della Cina.
Wen ha anche detto che discuterà con la sua controparte indiana Manmohan Singh modi per incrementare sostanzialmente i volumi commerciali. Il deficit dell’India nei confronti della Cina potrebbe toccare quest’anno i 24-25 miliardi di lire, dicono gli analisti. Uno squilibrio salito a 16 miliardi nel 2007-08, da un miliardo di dollari nel 2001-02, secondo dati della dogana indiana.