Verità e Giustizia per la popolazione di Falluja!

Non ci potrà mai essere una vera pace in Iraq senza che sia fatta verità sui costi umani causati dalla guerra che ha insanguinato, e continua ad insanguinare il paese, e finché non sarà resa giustizia alle vittime innocenti.
I documenti pubblicati da Wikileaks ci restituiscono uno scenario inquietante, già noto a chi opera da anni in Iraq. Le prime vittime della guerra sono stati, spesso in modo deliberato, migliaia di civili innocenti.
Un caso emblematico è rappresentato dalle gravissime ferite, ancora aperte, causate alla popolazione civile dalla spietata operazione militare compiuta dalle truppe statunitensi nella città di Falluja nel 2003. Allora, e nel periodo che va dal 4 aprile al 5 maggio 2004, la popolazione civile fu sottoposta ad una campagna di bombardamenti indiscriminati che preparò il campo per una seconda offensiva condotta nel settembre 2004. Da allora, e fino a novembre dello stesso anno, migliaia di civili persero la vita e altrettanti furono feriti, o resi invalidi. Altri scomparvero nel nulla.
Appelli alla pace e al cessate il fuoco vennero inviati all’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan con deboli riscontri, nonostante la gravità dei crimini di Guerra che le truppe statunitensi stavano compiendo a Falluja in chiara ed evidente violazione delle convenzioni di Ginevra e del diritto internazionale umanitario. Inoltre, fino ad oggi nessuna iniziativa è stata intrapresa dal governo iracheno o dalla giustizia irachena per indagare ed eventualmente processare i responsabili delle violazioni commesse a Falluja ( causa il divieto imposto alla magistratura irachena di indagare qualunque cittadino statunitense, militare o civile). Per questo torniamo a chiedire con forza un’indagine internazionale.
Inoltre negli ultimi mesi è stato denunciato l’aumento delle patologie oncologiche nell’area di Falluja, le malformazioni dei neonati, e le molte patologie connesse all’uso di armi chimiche da istituti di ricerca, media inglesi e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Riteniamo che a distanza di anni, sia giunto il momento per le Nazioni Unite di impegnarsi al fine di restituire giustizia alle vittime innocenti di quel massacro e a coloro che ne vivono ancora direttamente le conseguenze.
Per questo facciamo appello all’Onu, affinché venga istituita una commissione indipendente che sotto l’egida del Consiglio ONU sui Diritti Umani e in conformità con le procedure speciali possa far luce sulla natura, la gravità e le responsabilità dirette ed indirette per i crimini commessi nella città di Falluja. E che possa poi definire le modalità per risarcire adeguatamente la popolazione civile che da allora soffre le conseguenze di quei crimini. L’Onu dovrebbe impegnarsi anche a nominare un nuovo Relatore Speciale sui diritti umani in Iraq.
Fare verità e restituire giustizia alle vittime di Falluja è un atto dovuto, per riaffermare la centralità del diritto internazionale e dei diritti umani, vittime anche essi di una Guerra scatenata con il pretesto della lotta al terrorismo e che da allora non ha diminuito le sofferenze della popolazione irachena.