Vent’anni dopo la prima guerra del Golfo: Dichiarazione di 34 partiti comunisti e operai

per l’Italia aderisce il Partito dei Comunisti Italiani

Traduzione di l’Ernesto online

Sono trascorsi vent’anni dall’inizio della guerra del Golfo. Il 17 gennaio 1991, le forze armate degli Stati Uniti, della NATO e dei loro alleati scatenavano – con la ratifica del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite – la loro prima guerra di grandi proporzioni in Medio Oriente, nonostante l’amplissima opposizione manifestatasi in molti paesi. Inseparabile dai cambiamenti profondi e negativi associati alla liquidazione del Socialismo in Unione Sovietica e nell’Europa dell’Est, quella guerra ha rappresentato il preludio a vent’anni di aggressioni, di invasioni e di ingerenze imperialiste su vasta scala.

Dal Golfo alla Jugoslavia, dall’Afghanistan all’Iraq, al Libano e alla Palestina, l’imperialismo ha tentato di imporre la sua dominazione in ogni paese e nel mondo intero, allo scopo di esercitare il controllo diretto sulle principali risorse energetiche mondiali, di annientare i diritti sovrani dei popoli e di sottomettere l’intero pianeta allo sfruttamento e agli interessi del grande capitale. Questa offensiva militarista e bellicista si è sviluppata insieme agli attacchi contro i diritti sociali, economici e politici dei popoli e dei lavoratori – anche nei centri dell’imperialismo – e ha contribuito a esacerbare le contraddizioni tra potenze imperialiste.

Grazie alla resistenza e alla lotta dei popoli – prima di tutto quelle dei popoli vittime delle aggressioni – l’offensiva dell’imperialismo ha incontrato ostacoli e ha subito importanti rovesci. Ma i pericoli per la pace e i popoli non sono scomparsi. Al contrario, la crisi economica profonda dell’imperialismo, e l’incapacità delle classi dirigenti a superarla, hanno portato – come nel passato -al tentativo di conservare il proprio potere con la violenza, l’autoritarismo, la guerra e l’offensiva brutale contro i diritti e le condizioni di vita dei lavoratori e dei popoli.

Le minacce di guerra e di aggressione si manifestano negli attacchi contro i movimenti operai e popolari che lottano contro l’imperialismo, definiti “nemico interno”; nel recente vertice della NATO e nel nuovo concetto strategico di questa organizzazione imperialista militarista e aggressiva – che il Trattato di Lisbona considera come suo braccio armato, rafforzando così il processo di affermazione dell’Unione Europea quale blocco economico, politico e militare imperialista -; nelle minacce imperialiste costanti di guerra, di provocazione e di ingerenza in numerose regioni del globo; nelle spese crescenti per gli apparati militari e di sicurezza.

I Partiti firmatari fanno appello ai lavoratori e ai popoli del mondo intero a intensificare la lotta per la pace e contro i piani di guerra e di aggressione dell’imperialismo, a rafforzare la lotta contro lo sfruttamento capitalista e per la difesa della sovranità e dei diritti di tutti i popoli del mondo. Sottolineano che la lotta per la pace, la cooperazione e il progresso è un elemento inseparabile dalla lotta per il rovesciamento del capitalismo e la costruzione del socialismo.

Esprimono la loro solidarietà con i popoli e le forze antimperialisti di liberazione nazionale, rivoluzionari e progressisti che lottano contro le aggressioni, le ingerenze e le minacce dell’imperialismo. In particolare, esprimono la loro solidarietà con i comunisti e le altre forze antimperialiste del Medio Oriente e in particolare con il popolo Palestinese nella sua lotta per il diritto alla costituzione di uno Stato della Palestina indipendente entro le frontiere precedenti il 1967, con Gerusalemme Est come capitale.

Gennaio 2011

I partiti firmatari:

1 – Parti algérien pour la démocratie et le socialisme (PADS)
2 – Parti communiste du Bangladesh
3 – Parti communiste du Brésil
4 – Parti du travail de Belgique
5 – Nouveau parti communiste de Grande-Bretagne
6 – Parti communiste du Canada
7 – AKEL (Chypre)
8 – Parti communiste au Danemark
9 – Parti communiste de Finlande
10 – Parti communiste de Grèce
11 – Nouveau Parti communiste des Pays-Bas
12 – Parti communiste ouvrier Hongrois
13 – Parti communiste d’Inde (Marxiste)
14 – Parti communiste d’Irlande
15 – Parti des travailleurs d’Irlande
16 – Parti des communistes italiens
17 – Parti du travail de Corée
18 – Parti communiste libanais
19 – Parti communiste du Luxembourg
20 – Parti communiste du Mexique
21 – Parti communiste de Norvège
22 – Parti du peuple palestinien
23 – Parti communiste péruvien
24 – Parti communiste philippin (PKP-1930)
25 – Parti communiste portugais
26 – Parti communiste sud-africain
27 – Parti communiste de la Fédération de Russie
28 – Parti communiste ouvrier de Russie/Parti des communistes de Russie (RKRP-RPC)
29 – Parti communiste d’Espagne
30 – Parti des communistes de Catalogne
31 – Parti communiste des peuples d’Espagne
32 – Parti communiste de Turquie
33 – Parti communiste du Vénézuela
34 – Nouveau Parti communiste de Yougoslavie