Utili, vincono ancora gli ex monopolisti

Le grandi imprese italiane fanno grandi utili. Cinque big ne realizzano la metà. Due da soli ne incassano un terzo: Eni ed Enel. Quindi petrolio ed ex monopoli guidano il boom. È la fotografia che proviene dal 41esimo rapporto sulle principali società italiane messo a punto dall’ Ufficio studi di Mediobanca. Che conferma la ripresa in atto a partire dai segnali offerti dal ritorno al profitto di Fiat e dall’ aumento delle operazioni straordinarie, passate nel 2005 da 206 e 246, con 102 acquisizioni contro 83. E racconta, nel confronto con dieci anni fa, quanto è cambiata l’ economia del Paese e quanto le nostre imprese hanno guadagnato nel periodo in termini di efficienza e redditività. Il primo dato che balza gli occhi è che il prezzo del barile ha fatto «esplodere» l’ Eni: il colosso nel 2005 è passato da 58 a 74 miliardi di fatturato e il risultato è passato da 7 a 8,8 miliardi. L’ enorme crescita dei ricavi si misura bene pensando alla distanza rispetto al secondo, la Fiat: è pari alle dimensioni del quarto gruppo in classifica, Telecom, (terzo per utili con 3,2 miliardi). In classifica per profitti figura infine quarta la Fininvest con 1,8 miliardi, ma è stato determinante il contributo del collocamento del 17% di Mediaset. In coda invece il primato è delle Fs, con un rosso di 471 milioni. Se la graduatoria delle principali 1.485 società industriali non presenta in testa grandi novità, quella delle banche sì, con il balzo di Unicredito. Grazie alla fusione con Hvb l’ istituto guidato da Alessandro Profumo diventa il primo in Italia per il totale dell’ attivo, pari a 775 miliardi. Un primato che non verrà strappato dal nuovo polo Intesa-Sanpaolo: l’ attivo aggregato sfiora i 550 miliardi. Per quanto riguarda gli utili, anche per gli istituti di credito è boom, solo un po’ attenuato dalle perdite della Popolari ex Lodi e Intra. Il «salto» a dieci anni fa ci mostra quanto privatizzazioni e consolidamenti hanno cambiato l’ Italia. Nel ‘ 95 al primo posto c’ era Ifi-Fiat, seguita dall’ Iri, che oggi non esiste più mentre allora comprendeva ancora Stet (oggi Telecom), Finmeccanica e Alitalia. Fra i grandi gruppi figuravano poi Cofide e Ferruzzi. Primi per utili erano comunque già Eni ed Enel con l’ equivalente rispettivamente di 2,2 e 1,1 miliardi di euro. Fra le banche la classifica è sconvolta dalle fusioni. Nel ‘ 95 primo istituto era il Sanpaolo e Ambroveneto non era nemmeno fra i primi dieci. Seconda era Cariplo, il Credito italiano quarto. E la ex regina Comit era settima. Una foto d’ altri tempi.