Caro Direttore,
come sai molto meglio di me “ il testo” ( letterario, giornalistico) è una macchina volta alla persuasione. Anche occulta. Non c’è bisogno di conoscere “ i segni” di Ferdinand de Saussure, né “ le stratificazioni del linguaggio” di Roman Jakobson per sapere che ogni apparato semantico, ogni testo, più o meno elaborato, è un percorso pieno di artifizi, di “straniamenti”, di trappole. Tutto un marchingegno volto ad orientare il lettore verso le idee di chi scrive o verso altre idee.
Ciò non dipende solamente dal puro tessuto linguistico: dipende da molte varianti: la costruzione retorica, la disposizione dei concetti, la loro vicinanza o lontananza, l’alternanza di essi, ecc.
Vengo al dunque e voglio parlarti di un articolo di Angela Mauro, una bravissima giornalista che ieri, a pagina 2 del nostro giornale, fa la cronaca del nostro ultimo CPN. In poco di più di mezza colonna la Mauro ( penso in modo inconsapevole, tant’è che non ce l’ho affatto con lei) produce una sorta di messaggio politico non propriamente simpatico.
E’ un “messaggio” che prende corpo attorno a passaggi alternati. Primo: rievoca le parole di Ferrero al Cpn: “ evitare una rottura tra sinistra moderata e sinistra comunista vetero e ottusa”. Secondo : cita Ferrero che chiama in causa il sottoscritto quale esponente della linea politica dell’unità dei comunisti. Terzo: cita Ferrero che dice no ad un monocolore comunista.
Mi pare chiaro che l’insieme di queste affermazione può, in uno spazio testuale così breve, suggerire un pensierino completo, che in qualche modo si finisce per attribuire a Ferrero: sono contrario al monocolore comunista, rappresentato qui da Giannini e segnato da una sinistra comunista vetero e ottusa.
Forse è così che , alla fine, viene letto tutto il pezzo ( non lo dico io, me lo hanno detto le decine di compagni che in poche ore mi hanno telefonato, irati). Ora, io so che la linea dell’unità dei comunisti non ha nulla a che vedere con la vetustà e con l’ottusità; io stesso non mi ritrovo davvero nella caricatura di un comunista vetero e ottuso e conosco Paolo (non molto bene ma da molto tempo) e sono sicuro che non ha questi pensieri su di me, su di noi. Tra l’altro, cosa non da poco, ero al CPN e l’insieme delle conclusioni di Ferrero non mi ha reso questo brutto messaggio.
Credo, dunque, che vi sia una qualche responsabilità oggettiva del testo della Mauro nel lanciare un messaggio sbagliato. Una responsabilità del testo che, come una creatura autonoma ( non scherzo, la ricchezza della lingua produce anche questo) può essere sfuggito di mano ad Angela. Tutto qui. Chiedo scusa per il disturbo.
Fosco Giannini