Traduzione di l’Ernesto online
*Emir Sader, sociologo brasiliano, docente universitario e ricercatore, attualmente coordina il Laboratorio di Politiche Pubbliche dell’Università di Stato di Rio de Janeiro ed è Segretario Esecutivo di CLACSO (Consiglio Latinoamericano di Scienze Sociali). E’ autore di numerose pubblicazioni.
La sinistra ha registrato il miglior risultato elettorale della sua storia: Dilma (Rousseff) in primo luogo, i governatori in Rio Grande do Sul, Bahía, Pernambuco, Ceará, Espíritu Santo, Sergipe, Acre, buone possibilità sia nel Distretto Federale che a Pará, un rinnovamento impressionante in un grande raggruppamento parlamentare al Senato, un incremento dei seggi alla Camera.
Una certa frustrazione è derivata dall’aspettativa creata dai sondaggi su un’eventuale vittoria al primo turno delle presidenziali. Un’analisi più precisa è necessaria, iniziando dall’altissimo numero delle astensioni ed anche dei voti nulli e bianchi, che sommati, superano un quarto dell’elettorato. Ma anche dagli effetti delle campagne di diffamazione – sull’aborto, la lotta contro la dittatura, ecc. – che nel caso di Erenice hanno avuto efficacia nella diminuzione del risultato finale di Dilma.
La votazione per Marina (Silva) ha certamente avuto la sua influenza. La lettura di questo elettorato è complessa, e non si tratta certamente di un’ondata ecologista in Brasile: gli altri risultati dei verdi sono sempre stati insignificanti. Si sono combinate tante cose: dai voti verdi, sinistra light, fino ai voti anti-Dilma, voti di disillusi da Serra, tra gli altri. Ma l’alto numero di voti di Marina richiede un’analisi più precisa.
Per il secondo turno contano questi voti: più della metà concentrati a São Paulo, Rio de Janeiro e Minas Gerais, oltre che nel Distretto Federale, dove Marina ha conquistato il primo posto. Qualsiasi sia la decisione in merito all’appoggio nel secondo turno – la convocazione di assemblee per decidere dovrebbe confermare la tendenza all’astensione, rendendo più difficile l’operazione politica di sostegno a Serra -, questo elettorato si orienterà in larga misura, non seguendo la decisione del partito, mostrando disponibilità verso altri candidati. Nel 2006, neppure il PSOL riuscì ad impedire che i suoi voti andassero ad altri candidati, disobbedendo all’indicazione della scheda bianca.
E’ un’illusione pensare che il secondo turno sia un’altra elezione. E’ la continuazione del primo, nelle nuove condizioni di bipolarizzazione. La campagna deve essere gestita direttamente da Lula, deve essere centrata sul confronto tra i governi di Fernando Enrique Cardoso e quello di Lula. Deve avere una strategia specifica rivolta all’elettorato di Marina, e deve moltiplicare i comizi e altre iniziative di massa, una differenza importante tra le due candidature.
Nel 2006 il secondo turno fu molto importante per dare un definito carattere di massa al confronto con i “tucani” (la destra), e la stessa cosa deve avvenire ora. Perché si moltiplichi l’affluenza al voto e la mobilitazione, per rendere ancora più forte la vittoria di Dilma. Lei è favorita, ma dobbiamo stare in guardia rispetto alle manovre dell’avversario, all’uso della stampa, alle campagne diffamatorie.
Sarà un secondo turno con una marcata polarizzazione, poiché i precedenti dibattiti diluivano i temi, poiché c’erano più candidati a rimarcare le proprie ragioni. E non siamo stati in grado di collocare al centro dell’attenzione il fatto che il Brasile con Lula, è diventato meno ingiusto, meno diseguale, e che questa è la strada principale da seguire.
Affronteremo altri temi del primo turno in altri articoli. Questo è per aprire la discussione con tutti.