Dicono che se di qui a dieci giorni Prodi è ancora al suo posto, poi a gennaio si fa una bella verifica. E si cerca di capire se fra i
partiti dell Unione ci sono ancora i margini per la convivenza e il comune sforzo di governare l’Italia. In attesa di questo momento,
Rifondazione potrebbe darci un’importante anticipazione. Chiarendo
qualcosa di se stessa, percorso auto-analitico molto utile anche a chi
lo compie. Allora Rifondazione è Sansonetti o è Vendola? E’ Sansonetti o è Caprili? Soprattutto, è Sansonetti o è Bertinotti? Insomma, c’è ancora un partito che ragiona, misura le parole e le idee, prende una linea e si muove di conseguenza? O c’è solo un direttore dì giornale sempre più guru dell’estremismo, che mena fendenti e fa terra bruciata intorno al proprio partito di riferimento?
È importante saperlo. Perché mediazioni e compromessi sono l’abc della politica, e siamo certi che il Pd li possa fare con Nichi Vendola, quando dice che il pacchetto del governo sulla sicurezza è incompleto e imperfetto, ma serve agli italiani. A maggior ragione li può fare col vicepresidente del senato, Milziade Caprili, che incarna l’anima più originaria del Prc (quella più simile al vecchio Pci) e anche per questo coglie le ansie dei propri elettori di fronte alle violenze.
E naturalmente c’è strada da fare con Bertinotti che ieri, fra molti inviti alla moderazione e all’accoglienza, ha «fatto autocritica» sull’incapacità della sinistra dì vedere la violenza che arrivava.
Rimane invece poco da dire e forse nulla da fare, di fronte alla crociata del direttore dì Liberazione contro Veltroni, contro il Pd e contro il governo, che lo porta a scrivere che i raid neri sono causati non da un bieco calcolo sulla morte di Giovanna Reggiani, ma dal diretto incitamento di un governo razzista che emana decreti fascisti.
Rifondazione non è questo, non può esserlo. Perché, se lo fosse, non bisognerebbe aspettare gennaio per constatare che ciò che viene meno è un minimo comun denominatore etico, neanche politico. La politica non c’entra più.
