Un muro tra gli Usa e il Messico

Costruzione di un muro per 1.130 chilometri lungo il confine tra Stati Uniti e Messico, ingresso clandestino che da reato civile diventa penale, uso dell´esercito per fare rispettare la legge, controlli più rigidi, la fine della cosiddetta lotteria per i visti. Con 239 voti a favore e 182 contrari la Camera ha approvato venerdì sera la nuova legge sull´immigrazione, rinviando però al prossimo anno il punto più delicato e spinoso: cosa fare degli undici milioni di clandestini che già si trovano (e lavorano) negli States.
A porre il problema dei clandestini interni era stato George W. Bush. Il presidente aveva proposto un programma per lavoratori ospiti grazie al quale a tutti i lavoratori clandestini veniva garantito un visto di lavoro per tre anni e rinnovabile per altri tre; scaduto il quale i clandestini “legalizzati” avrebbero dovuto fare ritorno nel proprio paese originario almeno per un anno, prima di poter chiedere un altro visto triennale.
Una proposta creativa, quella della Casa Bianca, che aveva avuto, inizialmente, ampi consensi anche nell´opposizione democratica, tra le organizzazioni che si occupano di immigrazione e che aveva ricevuto l´appoggio della maggioranza dei media. Ben presto si era creato però un fronte del no, guidato in modo bipartisan dai deputati degli Stati più esposti al fenomeno immigrazione clandestina (Arizona, Texas, California, New Mexico); che di fronte al crescente malcontento dell´elettorato chiedevano che l´amministrazione usasse il pugno di ferro contro i clandestini e che il Congresso votasse una legge molto più dura di quella attuale. Alla fine hanno vinto loro e ha perso la Casa Bianca, anche se il guest worker program è stato solo rimandato.
La nuova legge, come spiega anche il nome – Border Protection, Anti-terrorism and illegal Immigration Control Act – lega la questione dell´immigrazione alla più generale guerra al terrorismo; l´Fbi ha moltiplicato i suoi allarmi su possibili ingressi di militanti di Al Qaeda dai confini messicani, dove ogni giorno centinaia di persone – uomini, donne, bambini e vecchi, che provengono in maggioranza dai paese dell´America Centrale – tentano di aggirare i controlli dei Border Patrol affidando le loro sorti ai cosidettii “sciacalli”, gente senza scrupoli che per alcune migliaia di dollari guida lungo il deserto l´esercito dei clandestini. E ogni giorno le pattugli americane di guardia contano i morti, abbandonati dagli “sciacalli” senza un goccio d´acqua.
Il severo pacchetto di norme approvato dalla Camera – tra i contrari diversi democratici e qualche repubblicano irritati dalla esclusione del guest worker program e vari repubblicani che chiedevano invece misure ancora più dure – passa ora al Senato, dove verrà votato il prossimo febbraio. Quella potrebbe essere l´occasione per emendare la legge con il guest worker program voluto da Bush e l´inserimento di una barriera anche ai confini nord con il Canada, su cui al momento i deputati hanno votato solo uno studio di fattibilità. Con una maggioranza ancora più schiacciante (273 contro 148) i deputati hanno deciso che venga chiusa la visa lottery, la lotteria che ogni anno garantisce cinquantamila nuove green card a cittadini di ogni parte del mondo. Non è stata invece approvata una norma chiesta dall´ala dura del Gop che avrebbe negato la cittadinanza ai figli degli immigrati irregolari nati negli Stati Uniti.
Da qui a febbraio la Casa Bianca premerà sui senatori perché la proposta di Bush venga inserita nella nuova legge e approvata. La stessa cosa che il presidente aveva chiesto, inutilmente, anche alla Camera. Ma sul voto di venerdì Bush ha espresso comunque soddisfazione : «L´America è una nazione costruita sul rispetto delle leggi e questa legge ci aiuterà a proteggere i nostri confini e a sconfiggere gli ingressi illegali negli Stati Uniti. Chiedo adesso al Senato di agire in fretta sulla riforma dell´immigrazione, in modo che io possa firmarla e renderla effettiva».
La proposta di un muro al confine con il Messico era stata duramente condannata nei giorni scorsi dal presidente messicano Vicente Fox che l´ha definita “una vergogna”. Gli Stati Uniti hanno già eretto una barriera di rete metallica alla frontiera tra San Diego e Tijuana, una delle zone-chiave per l´ingresso dei clandestini lungo gli oltre tremila chilometri di confine con il Messico.