L’Isola dei cassintegrati compie un anno. Gli operai della Vinyls hanno occupato l’ex carcere dell’Asinara il 24 febbraio 2010, esattamente dodici mesi fa. Con il primo “reality” fatto da lavoratori a rischio, di giorno in giorno, è stata condotta la vertenza per salvare l’azienda produttrice di pvc. L’obiettivo era chiedere all’esecutivo una soluzione per evitare il fallimento e garantire e il salvataggio dei posti di lavoro. Una situazione senza precedenti, raccontata soprattutto attraverso internet, che è riuscita a bucare il “muro di silenzio” solitamente destinato ai lavoratori colpiti dalla crisi. A questo è servito il blog dell’Isola dei cassintegrati, che puntualmente ha raccontato lo sviluppo della vertenza.
E i lavoratori la vertenza l’hanno vinta. Venerdì 11 febbraio, presso il ministero dello Sviluppo economico, è stato raggiunto l’accordo definitivo su vendita, prezzo e personale: il fondo svizzero Gita Holding Ag si è impegnato per l’acquisizione del ciclo del cloro, ovvero gli stabilimenti Eni e Vinyls.
La firma ufficiale è poi slittata, causando la ripresa della protesta dei lavoratori. Questi sono tornati sulle “Torri Gemelle” della Vinyls: l’alto silo occupato nello stabilimento di Ravenna e la torcia a 150 metri d’altezza di Porto Marghera. L’iniziativa è stata annunciata proprio in un post del blog. “L’occupazione continua fino alla firma degli accordi Eni-Gita – hanno scritto i lavoratori -. Il ministro Romani e i vertici Eni dicono che è tutto a posto, che bisogna aspettare solo quindici giorni”. Insomma i diretti interessati non mollano fino all’ultimo, ma la firma del fondo Gita è attesa a breve.
Lo conferma Pietro Marongiu, uno degli operai della Vinyls che, insieme a un gruppo di colleghi, per primo decise di occupare l’ex carcere. “Mancano pochi giorni alla firma preliminare, con il passaggio degli assets al fondo svizzero – dichiara -. Dopo di questo, Gita potrà dedicarsi all’acquisto definitivo della Vinyls. Nel frattempo noi rientreremo a lavoro, quindi possiamo dire che sta andando tutto bene”.
L’Isola dei cassintegrati sarà abbandonata tra qualche giorno. Appena arriverà l’ordine di servizio per il rientro all’impiego, gli addetti finiranno la protesta e lasceranno l’Asinara. Resta comunque un’esperienza unica, che Marongiu racconta così: “E’ stato un anno lungo, faticoso e pieno di sacrifici. Abbiamo avuto momenti importanti, il maggiore di questi è stata la telefonata con Napolitano che ci ha permesso di discutere con il presidente. Abbiamo ricevuto in visita molti esponenti politici”.
La mobilitazione degli operai Vinyls è proseguita a oltranza, con l’aiuto di amici e parenti: “Dobbiamo ringraziare le nostre famiglie per il sostegno. E’ stata una vera lotta operaia, con mogli e figli che hanno sostenuto i loro mariti e padri nella battaglia per i diritti. A gennaio dell’anno scorso la nostra azienda era praticamente fallita – ricorda -, abbiamo riportato la vertenza all’attenzione dell’opinione pubblica fino ad ottenere una soluzione”.
L’Isola lancia anche un messaggio contro l’immobilismo del governo, che non ascolta le richieste dei lavoratori nelle aziende in dismissione. “Per troppo tempo il ministero dello Sviluppo è rimasto abbandonato – conclude Marongiu -, adesso siamo vicini alla soluzione e abbiamo la garanzia della firma. Ora possiamo dire chiaramente che siamo stati noi a rimettere in piedi la Vinyls”. Salvare un’azienda in dodici mesi, qui è stato possibile.