UCRAINA: APPELLI UNITARI CONTRO LA GUERRA

I leader di 24 organizzazioni politiche e sociali ucraine, tra cui il Partito Comunista di Ucraina, il Partito Progressista Socialista di Ucraina, il Partito della pace e dell’unità di Ucraina, l’Unione della Gioventù Comunista Leninista di Ucraina, la Confederazione del Lavoro di Ucraina e l’Unione Ucraina dei Lavoratori, hanno sottoscritto i due appelli che abbiamo tradotto.
M.G.

Ai dirigenti degli stati membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU

Stimati dirigenti di grandi stati,

La Carta del’ONU vi ha assegnato un diritto fondamentale: decidere il destino della pace. Nelle situazioni più complesse per la pace, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha spesso preso delle decisioni sagge, che hanno garantito la pace e l’ulteriore sviluppo della civiltà.
Ma essere membro del Consiglio di Sicurezza dell’ONU non è solo un grande onore, ma anche una grande responsabilità. Nelle prossime sedute dovrete con una saggia decisione impedire una guerra contro la civiltà, impedendo l’uso della forza agli USA, imponendo loro di non violare le norme del diritto internazionale e della morale umana.
Tutto il mondo ha ben chiare le ragioni delle intenzioni aggressive degli USA. Le hanno ben chiare anche i partiti politici e le organizzazioni sociali dell’Ucraina. Per questa ragione ci rivolgiamo a Voi a nome delle nostre organizzazioni.
Non permettete le azioni militari degli USA contro l’Iraq;
Prendete la decisione che si aspetta da Voi tutta l’umanità progressista:
la risoluzione pacifica della crisi in Medio Oriente

seguono le firme dei dirigenti delle 24 organizzazioni

Appello ai cittadini dell’Ucraina: No alla guerra!

Il mondo è sull’orlo della guerra. E non solo della guerra degli USA contro l’Iraq, ma della guerra contro il mondo arabo, della guerra contro la civiltà. Anche gli americani considerano tale possibile guerra come la più cinica della loro storia.
E’ in grado di capire ciascuno di noi che questa guerra lo riguarda?
Noi siamo turbati dal fatto che, malgrado le ispezioni dell’ONU nel corso di due mesi non abbiano trovato in Iraq una sola prova della produzione di armi di distruzione di massa, gli USA stiano preparando l’aggressione, in palese violazione di tutte le norme del diritto internazionale. Dietro lo slogan della lotta contro il terrorismo internazionale e per la democrazia, si opera un passo ulteriore verso l’affermazione del dominio mondiale, si pianifica l’instaurazione di un regime politico vassallo in Iraq, con lo scopo di avere il pieno controllo delle più ricche risorse petrolifere.
Sappiamo che, in caso di guerra, l’Ucraina perderà più di 300 milioni di dollari USA di scambio commerciale con l’Iraq e circa un miliardo con i paesi arabi, il che significa commesse, posti di lavoro, salari.
Ma la cosa più importante è rappresentata dal fatto che dobbiamo decidere se siamo degni di essere un popolo libero, o trovarci di nuovo sotto il giogo di un nuovo ordine mondiale fascista. Noi non abbiamo difeso la Jugoslavia, e quel paese è stato eliminato dalla carta del mondo. Domani potrebbe essere la volta dell’Iraq, e dopodomani della nostra patria, l’Ucraina! Possiamo forse dimenticare che cosa rappresentano una guerra e l’occupazione del suolo patrio? Possiamo forse ritornare ad essere schiavi o collaborazionisti? Chi darà garanzie che l’Ucraina domani non venga inserita nell’ “asse del male”?
Permettere la guerra contro altri, significa permettere la guerra contro il proprio popolo. E non è concesso neppure disinteressarsene. Tutta l’umanità progressista si sta sollevando contro la guerra. A milioni scendono nelle strade. Anche negli Stati Uniti sono centinaia di migliaia.
Sappiamo bene che l’unica forza in grado di contrapporsi alle azioni degli USA è rappresentata dal carattere di massa delle proteste popolari.
Facciamo appello a tutti i cittadini dell’Ucraina, che hanno a cuore la libertà e i valori dell’umanità, a far parte della movimento contro la guerra. Il Consiglio di coordinamento dei movimenti europei per la pace invita a partecipare ad azioni comuni. Il 15 febbraio in decine di città del mondo si svolgeranno marce della pace.
Il Comitato di coordinamento delle organizzazioni politiche e sociali, che aderisce a questo appello, si rivolge ai cittadini dell’Ucraina con la seguente proposta: convocare a Kiev, per il 1 febbraio, una manifestazione di fronte all’ambasciata degli USA, e il 15 febbraio una marcia della pace nella capitale ucraina e nei capoluoghi regionali dietro lo slogan: “No alla guerra contro l’Iraq!”.

Traduzione dal russo
di Mauro Gemma