Sa un po’ meno di retorica la celebrazione di questo quinto anniversario dell’Il settembre. Complice il fatto che sulla ricostruzione ufficiale dell’ evento che cinque anni fa sconvolse il mondo
ancora non è stata fatta del tutto chiarezza. Un recente sondaggio rileva che la versione ufficiale fornita dalla Casa Bianca su quanto accaduto durante quella giornata non convince quasi la metà degli americani. Nella migliore delle ipotesi si sospetta un ruolo passivo dell’amministrazione, artefice dell’insabbiamento delle prove che evidenzierebbe coperture sugli allanni ricevuti nei giorni precedenti alla tragedia e di deviazioni delle indagini in quelli successivi. Nella peggiore invece si insinua forte il dubbio di un diretto coinvolgimento da parte dell’amministrazione Bush negli attentati il che equivale a dire che la guerrainAfghanistan e lraq fosse programmata fin nel minimo dettaglio, all’interno di un piano di cui 1’11 settembre non è stato altro che il semaforo verde. ¬
La maggior parte dei documenti e dei reperti analizzati dagli esperti sono protetti dal segreto di stato e numerose sono le petizioni recapitate al Congresso che chiedono la riapertura dell’indagine, compiuta nel 2004 da una commissione speciale composta da senatori repubblicani e democratici. fu i sottoscriventi firme eccellenti: ex militari ed ex agenti Cia, senatori e professori universitari. Per non parlare dell’Associazione Familiari delle Vittime, che accusa direttamente Bush e il vice presidente Cheneydi alto tradimento.
ln realtà i dubbi sulla versione ufficiale cominciarono a sorgere già dal 2002, con la pubblicazione del libro-indagine EEffroyable Imposture (tr:adotto in italiano !:incredibile menzogna, Guanda) a firma di Thieny Meyssan, in cui il giomiilistafrancese denuncia la inspiegabile assenza di rottami dell’aereo caduto sul Pentagono, sostenendo invece che sia stato, con tutta probabilità, un caccia militare a colpire l’edificio. Teoria che ha.alimentato un vasto filone di inchiesta durato circa due anni, basato per lo più su quanto reso pubblico dai principali media e che ha trovato su internet lo spazio meno censurabile per mettere in risalto le incongruenze riscontrate. Th>ppi angoli bui, mezze verità e poche certezze. A guardarla da internet la vicenda dell’Il settembre somiglia al plot di una spy-storyin stile hollywoodiano. Ed è come se un’intera nazione, una volta abbassate le luci dello spettacolo, fosse ora intenta a rileggere il copione.
Ma veniamo ai punti controversi: Le Torri Gemelle erano state progettate per resistere all’impatto di grossi aerei ((Non cadrebbero neanche se infilate da un jumbo» aveva dic1ùarato la società proprietaria dell’immobile in seguito ai controlli eseguiti per l’attentato nel parcheggio di una delle due torri nel 1993). il sospetto è che a provocare l’incendio, che avrebbe a sua volta causato il crollo, non sia stato il calore sprigionato dal carburante dell’aereo al momento dell’impatto. l:acciaio fonde a 1535° C, a detta degli esperti una temperatura altamente superiore a quella raggiunta all’interno gli edifici colpiti Le due costruzioni sembrano piuttosto essere implose su se stesse come in una demolizione controllata, ipotesi avvalorata dal visibile effetto di sbriciolamento subito e da molti testimoni che hanno affermato di aver udito delle piccole esplosioni prima del crollo, rilevate anche dai sismografi attivi nella zona. lnoltre, mentre dell’aereo che ha colpito la Torre Sud esistono centinaia di immagini, del primo rimane invece un solo filmato (fl video del pompiere girato da una troupe francese, che stava effettuando delle interviste per le strade di Manhattan) da cui, per quanto l’inquadratura non sia perfettamente a fuoco, si scorge un bagliore sul muso dell’aereo prima dell’impatto, catturato anche dalle immagini che riprendono il secondo velivolo. Fenomeno che andrebbe a sostenere la tesi di una d~tonazione programmata con anticipo.
Cedificio 7. E’ il terzo grattacielo crollato a Manhattan 1’11 settembre di cinque anni fa. Edificio modernissimo, tutto in cemento armato, di recente costruzione, ospitava uffici della Cia. Non toccato dagli aerei è stato evacuato dopo il crollo delle torri pervia di un incendio, mai ripreso da nessuna telecamera. Verso le 4 del pomeriggio si è accartocciato su se stesso in perfetta verticale, proprio come le Torri.
Pentagono. il voloM-77 partito da Dulles (vicino Washington) alle 8,10 e abbattutosi sul Pentagono due ore dopo il decollo (e un’ ora dopo lo schianto sulla seconda Torre), rimane uno dei capitoli più oscuri della vicenda, tanto che la teoria avanzata da Messyan nel suo libro ha trovato subito molti sostenitori. Anzitutto la rotta. Folle il percorso compiuto dai dirottatori che, prima di dirigersi verso
il Pentagono, tra andata e ritorno hanno solcato un’area che copre l’intero West Vuginia, toccando addirittura !’Ohio e il Kentucky (come partire da Fiumicino con l’intenzione di colpire il Colosseo, . andare fino a Milano e poi tornare indietro).ln secondo luogo il tipo di velivolo che ha impattato l’edificio: i resti del motore rinvenuti appartengono infatti ad un aereo meno grande di un boeing e ci sarebbero testimonianze di alcuni cittadini che affermano di aver visto «un piccolo aereo» passare sopra la loro testa prima dello schianto. La facciata ha ceduto solo parzialmente e una foto mostra un
foro di pochi metri di larghezza, nel quale un boeing non può essere entrato. 1.0 scorso maggio il governo americano ha reso pubblico l’unico filmato esistente, ritratto da una telecamera di sorveglianza, in cui mancano però i fotogrammi necessari all’identificazione dell’ oggetto volante che ha colpito l’edificio.
Il volo United 93. Che il volo di linea della UA,¬ decollato da Newark alle ore 8,01 e schiantatosi nei pressi di Pittsburgh alle 10,06, sia stato abbattuto, più che un sospetto sembra ormai una certezza. Dimostrata dal fatto che, avendo come destinazione Washington, i sequestratori hanno atteso le 9,40 per agire, dopo che il Pentagono era già stato colpito e il rischio di venire intercettati più che sicuro. I rottami { ) dell’ aereo sono stati ritrovati sparsi in un’ aerea di alcuni chilometri. Molti testimoni sostengono di aver visto almeno due jet inseguire il velivolo e la commissione di indagine ha affermato che le registrazioni delle scatole nere terminano alle 10,03. Mancano all’ appello dunque 3 minuti di volo.
Tante, troppe le incongruenze e le zone d’ombra che necessitano di essere messe in luce. E finché il governo non darà una risposta chiara, sempre che sia in grado di farlo, gli americani non smetteranno di nutrire dubbi su quanto accaduto quel giorno. Continuando a guardare al proprio passato e ad interrogarlo, fino all’ulteriore conferma sull’ultimo reperto.