Castalda Musacchio su Liberazione questa mattina mi ha svegliato con una bella notizia: le parlamentari di Rifondazione Comunista Elettra Deiana e Titti De Simone sono, da oggi, “deputate della Gad”.
E noi che, ingenuamente, pensavamo di avere ancora un gruppo parlamentare autonomo, una rappresentanza autonoma, indici in definitiva di un partito autonomo!
Non è così. I Democratici di Sinistra cedono sovranità ai riformisti (la destra della sinistra) sul Welfare e la politica estera e anche noi ci adegueremo o, come dice Prodi, obbediremo alla Gad quando le nostre proposte saranno in minoranza?
Scopriamo così di essere stupidamente attardati in quella logica, burocratica e novecentesca, che sanciva l’indipendenza reciproca dei partiti e che vincolava la collocazione dei partiti nelle alleanze alla condivisione di un programma.
Innovazione, compagni, Rifondazione!
L’altro mondo possibile, versione post-moderna del sole dell’avvenire, si raggiunge percorrendo la via prodiana al comunismo, ma senza prendere il potere.
Siamo nella Grande Alleanza Democratica, con a capo Prodi (“L’alleanza tra Europa e Stati Uniti è il cardine della stabilità internazionale”, La Stampa del 24/11/04) e nelle mani di D’Alema (“Il nostro scopo principale non dovrà essere quello di cancellare le leggi del governo Berlusconi”, Ovunque, ogni giorno e “Cambiamo la legge elettorale. Ora serve più maggioritario”, Corriere della Sera, 7/12/04).
L’accordo di governo c’è già (ce lo dice anche il premier ombra Bruno Vespa nella sua ultima fatica editoriale) e poco serve, per noi poveri militanti comunisti, sbraitare e chiedere coerenza rispetto alla vecchia formula “prima i contenuti, poi gli schieramenti”.
Avremo il ministero dell’Economia e della Pianificazione e quello della Giustizia e, finalmente, faremo la Rivoluzione.