Tunisia: la rivolta sociale si allarga

Non si placa la rivolta sociale in Tunisia, dove anche oggi sono attese nuove manifestazioni di giovani contro l’aumento della disoccupazione, iniziate dopo la morte nei giorni scorsi a Tunisi di un giovane ambulante abusivo che si era dato fuoco perché la polizia gli aveva sequestrato la merce venduta senza permessi. Sono stati proprio i funerali del giovane laureato disoccupato di Sidi Bouzid a riavviare le proteste mentre nel paese i gesti di disperazione si susseguono: un nuovo suicidio, il terzo dall’inizio dei moti, è avvenuto sul litorale sudorientale a Chebba dove Mohamed Slimane, 52 anni, un operaio edile, padre di due laureati disoccupati, è stato trovato impiccato. Un giovane disoccupato si è invece suicidato a Metlaoui, una zona mineraria già interessata dalle proteste del 2008. Ma per fortuna la maggior parte dei giovani senza lavoro sta scegliendo la difficile e pericolosa via della protesta.

Ieri migliaia di avvocati hanno aderito ad uno sciopero della categoria indetto in tutta la Tunisia contro il governo. I legali hanno denunciato “un uso senza precedenti” della forza contro i manifestanti ed hanno affermato il dovere di “difendere la libertà di espressione” e “il diritto degli abitanti di Sidi Bouzid e di altre regioni all’occupazione e alla dignità”.

Ieri in un centro vicino a Sfax (300 km a sudest di Tunisi), la polizia ha disperso una manifestazione di studenti, e le forze di sicurezza sono intervenute anche a Tala, dove già mercoledì sera erano stati effettuati degli arresti. Il rimpasto di governo deciso mercoledì scorso dal presidente-dittatore Ben Alì non è evidentemente servito a placare una protesta che è partita dai giovani laureati che non riescono a trovare lavoro e che sta ormai coinvolgendo studenti, avvocati e giornalisti. Ed oggi è giunta la notizia che la polizia tunisina ha arrestato un noto cantante rap che ha inciso una canzone molto critica nei confronti proprio del padre padrone del paese. Secondo il quotidiano ‘al-Quds al-Arabi’, la polizia ha compiuto ieri sera un blitz in un’abitazione di Sfax, facendo scattare le manette per Hamad Bin Omar, 22 anni, noto col nome d’arte de ‘il Generale’. Il cantante è divenuto subito famoso nel suo paese per un suo pezzo dal titolo ‘Presidente il tuo popolo muore’. La canzone é divenuta in poco tempo la colonna sonora della rivolta dei disoccupati che stanno scendendo ininterrottamente in piazza dallo scorso 17 dicembre. Nelle sue canzoni ‘il Generale’ si scaglia contro la corruzione in Tunisia e il suo governo, considerato responsabile della crisi economica in corso. E ieri la repressione si è abbattuta anche sugli attivisti della rete informatica: due blogger sono stati arrestati, all’indomani di attacchi informatici di gruppi di internauti che si riconoscono nel movimento di protesta sociale. Questi attacchi rispondevano a una parola d’ordine lanciata dagli “Anonimi” (Anonymous) chi si descrivono come un gruppo di internauti che si batte per la libertà di espressione. Nei giorni scorsi due giornalisti di sinistra erano stati arrestati. A Parigi, duecento persone si sono riunite nel quadro di una giornata internazionale di solidarietà con la protesta sociale della popolazione della Tunisia. Una sessantina di tunisini del Canada, fra cui numerosi studenti, ha manifestato ieri sera di fronte al consolato a Montreal per chiedere le dimissioni del presidente Ben Ali.
Invece dall’Algeria arriva la notizia che il ministero del Commercio ha deciso di abolire la tassa di recente introdotta sui prodotti alimentari che aveva causato un aumento record dei prezzi dei beni di prima necessità, scatenando la rivolta popolare. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale algerina, il provvedimento dovrebbe riportare i prezzi dei generi alimentari ai livelli precedenti e porre fine alle rivolte popolari dei giorni scorsi. Prima del dietrofront del governo violente manifestazioni erano esplose negli ultimi due giorni ad Algeri, e in particolare nel popolare quartiere periferico di Bab al-Ouad. Qui ieri i manifestanti hanno tentato di dare l’assalto al commissariato della zona e la polizia ha sparato sulla folla e ha arrestato 20 giovani. Per evitare ulteriori rivolte le autorità hanno deciso di militarizzare le strade e addirittura di rinviare le partite di calcio previste per ieri pomeriggio. Ma ieri sera erano bloccate tutte le strade che portano nell’ovest del paese mentre in Cabilia sono avvenuti scontri in diversi comuni, così come a Orano Blida, Annaba e Costantina.

*Radio Città Aperta