Trident, rivolta tra i laburisti. I conservatori salvano Blair

Tre dimissioni nel governo; una rivolta nel partito laburista che ha portato più di novanta parlamentari a votare contro; anche la Chiesa ha accusato Tony Blair di «spendere una somma oscena per una scelta moralmente e teologicamente sbagliata». Alla fine il progetto di rinnovare l’ arsenale nucleare britannico è passato solo grazie all’ appoggio annunciato dai conservatori. Ma il premier non ha avuto dubbi: «Questa è una scelta essenziale per il nostro interesse nazionale in un tempo di incertezza e insicurezza mondiale dagli sviluppi imprevedibili» ha detto durante il dibattito ai Comuni. Gli ha dato ragione anche il leader conservatore David Cameron: «Possiamo lavorare insieme nell’ interesse del Paese». Ma dover ricorrere ancora all’ appoggio dell’ opposizione per colmare le defezioni nella sua maggioranza ha certo ferito Blair. La forza deterrente del Regno Unito consiste di quattro sottomarini della classe Vanguard che imbarcano 16 missili a lungo raggio Trident forniti dagli Usa e armati con testate nucleari di produzione britannica. Ora i Vanguard sono relativamente vicini al limite della loro vita operativa (si parla di 17 anni ancora) e il governo ha deciso di sostituirli entro il 2024. Promettendo anche di tagliare le testate del 20 per cento, da 200 a 160. Ma di fronte a un progetto bellico da 20 miliardi di sterline, proprio mentre si cerca di dissuadere Iran e Nord Corea dalla corsa all’ atomica, l’ anima antinucleare del Labour ha avuto un sussulto d’ orgoglio e si è opposta. Il deterrente, la minaccia della rappresaglia, erano i ragionamenti strategici della Guerra Fredda, quando solo i Cinque Grandi erano potenze nucleari: Stati Uniti, Unione Sovietica, Cina, Francia e Gran Bretagna. Paesi avversari ma responsabili o per lo meno razionali. Oggi si prospettano guerre di «quarta generazione», post-convenzionali, post-nucleari e post-guerriglia. Si tratta di conflitti non contro Stati ma contro gruppi e insurrezioni. I molti critici del progetto di Blair, appoggiato da Gordon Brown, osservano che i 20 miliardi di sterline che costerà il mantenimento del deterrente nucleare sarebbero stati spesi in modo molto più utile a favore delle forze armate impegnate in Iraq e Afghanistan. E ricordano che i soldati di Sua Maestà schierati laggiù sono minacciati da vecchi Kalashnikov e trappole esplosive ai bordi della strada. Il Guardian ha rivelato che nei laboratori atomici del ministero della Difesa a Aldermaston l’ ammodernamento degli ordigni è già cominciato. I tecnici stanno lavorando sul sistema Mark 4A che accresce la precisione dei missili e allarga lo spettro dei bersagli, permettendo di variare la potenza dell’ impatto e il fallout radioattivo a seconda delle necessità operative. Formula un po’ burocratica per dire che con il congegno si possono calibrare le testate dei Trident a seconda della distruzione che si vuol causare. Roba da Dottor Stranamore. E pensare che nel film di Stanley Kubrick il «buono» che si batte per sventare il piano «fine del mondo» del pazzo colonnello americano Ripper (Squartatore) era il comandante della Raf Mandrake.