Trecento voli della Cia in Europa

Più di trecento aerei della Cia sono atterrati in Europa negli ultimi due anni. Nessuno sa perché, né chi o cosa trasportavano, ma la rivelazione pubblicata ieri dal quotidiano londinese Guardian sembra rafforzare i sospetti su una rete di prigioni «segrete» della Central Intelligence Agency, sollevati da indiscrezioni apparse sul Washington Post e su altri giornali. Il Guardian ha ottenuto dalla Federal Aviation Administration, l´autorità statunitense per l´aviazione civile, di visionare le registrazioni dei voli compiuti da aerei utilizzati dall´agenzia di spionaggio americana: è risultato così che ventisei velivoli di proprietà della Cia hanno compiuto oltre trecento missioni in Europa, un traffico molto più intenso di quanto si sapeva in precedenza. I voli della Cia sono atterrati novantasei volte in Germania, un´ottantina di volte in Gran Bretagna, quindici a Praga, due in Francia e una sola volta in Polonia, alla base aerea di Szymany, indicata dalla stampa come la presunta sede di una delle carceri segrete in cui lo spionaggio Usa interroga, e secondo alcuni tortura, i sospettati di terrorismo. In nessuno dei voli era registrata la presenza di prigionieri a bordo.
In proposito, l´organizzazione per la difesa dei diritti umani “Humans Rights Watch” ha pubblicato in questi giorni una lista di nomi di ventisei «prigionieri fantasma» che gli Stati Uniti avrebbero sequestrato e forse anche torturato in località segrete in Paesi stranieri. I prigionieri scomparsi, secondo il rapporto, sarebbero sospettati dell´attacco terroristico dell´11 settembre 2001 o di attentati come quelli alle ambasciate in Kenya del 1998 e a Bali del 2002, e verrebbero tenuti in regime di isolamento a tempo indeterminato. «Imprigionandoli illegalmente e sottoponendoli a maltrattamenti», afferma un portavoce dell´organizzazione, «l´amministrazione Bush ha gravemente compromesso la possibilità di perseguire legalmente questa gente».
Polonia e Romania hanno finora smentito l´esistenza sul loro territorio di «prigioni segrete», mentre non è mai stato chiarito se sospetti terroristi siano imprigionati in Egitto, Giordania, Marocco o altri Paesi al di fuori dell´Europa, dove la Cia li avrebbe trasferiti per poterli interrogare senza vincoli e controlli. Le rivelazioni del Guardian sui voli del servizio segreto Usa nel continente europeo giungono alla vigilia del viaggio che farà nella regione, con tappa anche a Bruxelles, il segretario di Stato americano Condolezza Rice, che ha promesso di dare una risposta alla «richiesta di informazioni» in merito inoltratagli dal ministro degli Esteri britannico Jack Straw come presidente di turno della Ue. Ieri il portavoce del dipartimento di Stato, Sean McCormack, ha dato un´anticipazione di quello che potrebbe dire la Rice, dichiarando che gli Stati Uniti «rispettano la sovranità di amici ed alleati», ma che la prassi di trasferire prigionieri all´estero per interrogarli «è legalmente riconosciuta secondo le norme internazionali».