Tra i seguagi di Vendola e Bertinotti, c’è chi se ne va subito e c’è chi resta.

Rifondazione per la sinistra conferma la scissione dal Prc, ma prende atto del dissenso di molti compagni che esprimono dubbi per questa soluzione radicale. È la sintesi della due giorni di Chianciano che ha dato vita un nuovo soggetto politico, il Movimento per la Sinistra. Nonostante l’appello all’unità del segretario del Prc Paolo Ferrero, Nichi Vendola si è mostrato più che determinato a girare pagina con una sinistra “votata alla paralisi perché caotica e impotente”.
Ma il confronto in assemblea non ha registrato toni altrettanto tenaci. Il dubbio è diventato il baricentro della discussione. Un lungo documento presentato dal braccio destro di Vendola, Gennaro Migliore, in cui si ribadivano le ragioni dello scisma e si delineava una mappa delle prime scelte del neonato movimento, non è stato messo ai voti, ma rinviato al “confronto sul territorio” per una pronuncia della base.
La componente bertinottiana si è mostrata contraria alla scissione e ha chiesto che il documento venisse modificato per consentire la doppia tessera. L’ipotesi di poter aderire contemporaneamente al partito di Ferrero e al nuovo movimento è stata condivisa anche da alcuni vendoliani. Risultato: il documento di Migliore non è stato modificato, ma neppure approvato e verrà discusso dalla base così com’è.