ROMA . Fausto Bertinotti prevede che dopo le elezioni la Sinistra l’Arcobaleno «se avrà successo, dovrè aprire in discorso con i socialisti e la storia socialista in Italia». Un confronto da intavolare, all’indomani del 13 aprile, «con le componenti interessate alle sorti della sinistra italiana», insiste il leader storico di Rifondazione nel corso di “Bertinet”, una conferenza in diretta su Internet, radio e Tv. Con i socialisti c’è, secondo il candidato premier di la Sinistra l’Arcobaleno, «vicinanza sulla laicità, mentre la parte molto diversa è la politica economica e sociale. I socialisti si sono andati convincendo dell’utilità di una politica sostanzialmente liberale, una idea dì privatizzazione liberale che ha fatto fallimento». Per il leader storico di Rifondazione, comunque, «la questione della presenza di una forza socialista in Italia è un problema aperto, che in questa campagna elettorale non ha una risposta convincete». «Un patto in difesa della laicità va fatto, ma andrebbe fatto ‘ prima del voto», gli ha risposto il candidato premier del Partito socialista, Enrico Boselli. «Bertinotti, invece – lamenta il leader socialista -, scegliendo programmàticamente di stare all’opposizione, ha reso impercorribile il cammino di un accordo comune per una sinistra riformista e socialdemocratica». Boselli tuttavia ammette: «Il dialogo, comunque, resta fondamentale anche perchè i diritti di libertà e di laicità chiaramente non passano il Pd di Veltroni e Di Pietro, mentre lo scioglimento dei radicali accresce le nostre responsabilità».