E’ vero, l’ordine e la sicurezza non possono essere né di destra né di sinistra. Ogni cittadino desidera vivere, come auspicava Zavattini, in una città dove «buongiorno, significhi veramente buongiorno» senza temere di essere scippato, aggredito, violentato. L’unica distinzione reale che va fatta tra coloro che sono preposti al governo della cosa pubblica è tra gli intelligenti e gli stupidi. Non c’è difficoltà dove collocare Borghezio, Gentilini, Gasparri, ecc… Il guaio è che, ad essere onesti, la lista da qualche tempo si è allungata ed è trasversale. In questa demenziale rincorsa al consenso (sperando che si tramuti in voti) dei cosiddetti benpensanti, ne stiamo leggendo di tutti i colori.
I bulli quindicenni ad esempio, non si correggono costringendoli a scrivere cento volte, «sono un cretino, sono un cretino». Tutt’al più si possono convertire se a dire loro «sei un cretino» sono i compagni di classe a condizione che questi sin dalla scuola del pre-obbligo abbiano avuto un’educazione intelligente. In un Paese dove (come ci ricorda Tullio De Mauro) il 60% degli abitanti è analfabeta di ritorno cioè sa leggere e scrivere (una cartolina di auguri), ma non sa compitare una lettera nella quale trascrivere il proprio pensiero, c’è di che per stare allegri.
Viviamo in una realtà dove i nuovi modelli, per i giovani, sono il fotografo Corona, il quale ha recentemente firmato un’autobiografia (scritta da due giornalisti), pubblicata non a caso dal berluschino Cairo, nella quale ci rivela che il carcere (che avrebbe ingiustamente subito) gli è stato utile, perché finalmente è riuscito a leggere il primo libro della sua vita. Viviamo nella patria delle sorelle Cappa, aspiranti veline, quelle del fotomontaggio con la cugina assassinata. Della squillo al servizio del democristiano doc (che ha regalato alla moglie per riappacificarsi, un maxi-brillante) che spera di trarre profitto dalla sua disavventura nell’albergo romano, magari con un invito all’Isola dei famosi.
Viviamo nell’Italia dei Lele Mora, dei Briatore (anche se ha la residenza all’estero ai fini fiscali) dei Moggi, in pellegrinaggio a Lourdes in compagnia del Cardinale Ruini. Quale messaggio viene quotidianamente trasmesso alle nuove generazioni ?
Nel 1976 l’Amministrazione comunale di Torino inventariò i danni provocati alla città dal vandalismo adolescenziale (circa un miliardo all’anno di vecchie lire). Per combatterlo fu istituito il «tempo pieno» nelle scuole dell’obbligo, «l’estate ragazzi», l’uso di tutte le strutture pubbliche ai fini didattici, ad esempio visite e lezioni presso la caserma dei vigili del fuoco contro gli incendi, agli studi Rai per un «consumo» diverso della televisione nella scelta dei programmi, all’acquedotto municipale per non sprecare il bene acqua…
L’obiettivo era quello di occupare, nel modo più intelligente, senza pedanteria, senza annoiare, anzi divertendo il tempo «vuoto» dei ragazzi.
Quattro anni dopo, il costo dei danni per «vandalismo domestico» era stato più che dimezzato.
Buon ultimo è arrivato in questi giorni il ministro dell’interno proponendo il modello Giuliani: «Tolleranza zero». Si presume che il ministro, almeno attraverso gli uffici studi di cui dispone, sia informato. Evidentemente no.
L’editore Laterza ha pubblicato lo scorso anno, un illuminante libro, di una studiosa italiana, Lucia Re, dell’università di Firenze (la città dell’assessore Cioni!), nonché redattrice del Centro di filosofia del diritto internazionale.
Scrive la Re: (cito testualmente)
1) Il tasso di detenzione degli Stati Uniti è il più alto del mondo, con 726 cittadini incarcerati ogni centomila (fra le persone residenti negli Usa, 1 ogni 138 è in carcere)
2) Il segreto del successo di New York, se di successo si deve parlare, è dovuto alle modalità operative e organizzative adottate dal New York Police Department.
3) I metodi di polizia adottati a New York hanno determinato un forte aumento delle violazioni dei diritti delle persone fermate e arrestate. Molti casi di abuso della polizia hanno condotto alla morte delle vittime.
4) Le uccisioni con armi da fuoco da parte della polizia sono aumentate del 34,8% mentre le morti di civili detenuti in custodia dalla polizia sono cresciute del 53,3%. E’ questo che vuole in Italia il ministro dell’interno (un tempo socialista , si fa per dire)?
Si documenti per favore e mediti prima di lancirae certe campagne