T. AZIZ, IL VICEPRESIDENTE IRACHENO: “ABBIAMO FERMATO L´AVANZATA DEGLI AMERICANI”

SIGNOR Terek Aziz, lei è il vicepremier iracheno, come giudica le dichiarazioni rilasciate dal vicepresidente Ramadan e dal ministro della Difesa Ahmad in merito agli attacchi suicidi? L´Iraq ha modificato la sua posizione e ha deciso di appoggiare questo tipo di condotta?
«L´Iraq non ha assolutamente modificato le sue posizioni. Un popolo minacciato da un´invasione ha il diritto di difendersi in ogni modo. Questo è uno dei metodi che abbiamo per proteggere l´Iraq dagli invasori e dunque lo appoggiamo. Sì, lo appoggiamo. Gli arabi ed i musulmani stanno sostenendo l´Iraq con tutto il cuore e sanno che questa è una guerra ingiusta. Una guerra di aggressione, colonialista ed imperialista, contro l´Iraq ed anche contro di loro. Sono pronti ad unire le loro forze a quelle del popolo iracheno per combattere gli invasori, è naturale. Potrebbe essere una sorpresa per gli americani e per i britannici, ma non lo è affatto per me, come non lo è nè per gli arabi né per i musulmani».

E’ conscio del fatto che tutto il mondo dirà che vi state servendo di terroristi?

«Niente affatto. Quando combatti un invasore con tutti i mezzi a tua disposizione non sei un terrorista. Sei un eroe».

State reclutando queste persone anche all´estero?

«All´estero, in Iraq, non importa. Questi uomini sono eroi, combattono per la libertà e contro gli invasori, contro il colonialismo, contro l´imperialismo. Sono eroi che si battono per la libertà. Siamo orgogliosi di loro».

Come riuscite a trovarli? Da dove provengono?

«Alcuni sono volontari che accorrono in Iraq, dove sono i benvenuti, ma molti di loro sono iracheni. Il primo che lo ha fatto era iracheno, non uno straniero. Dopo di lui ce ne saranno altri, iracheni, arabi, musulmani. Sì, sono i benvenuti».

Che cosa pensa di Osama bin Laden e di Al Qaeda? L´Iraq ha ripetutamente affermato l´inesistenza di qualsiasi legame. Dunque non ci sono esponenti di Al Qaeda nel paese?

«Non abbiamo nessun rapporto con Osama bin Laden. No, no, no, assolutamente no. Sono soltanto persone che si rendono conto che quanto sta accadendo è ingiusto, che questa è un´invasione imperialista di un paese arabo e musulmano, e sostengono l´Iraq con tutto il cuore. E´ un fenomeno naturale, non dovreste sorprendervi».

Come sta andando la guerra? Come ne vede lo sviluppo?

«La guerra sta andando decisamente bene. Per come la vediamo noi e per come stanno le cose in realtà. Bisogna sottolineare come questo sia un conflitto totalmente dominato dalla falsità. E´ costellato di errate previsioni fondate sulle menzogne e sugli inganni degli americani e dei britannici. Sono sorpresi del fatto che il popolo iracheno stia resistendo coraggiosamente e sia fortemente determinato a fermarli. Noi non siamo affatto sorpresi, ce lo aspettavamo e lo abbiamo anche detto. Io stesso lo feci presente a numerosi giornalisti delle televisioni americane. Dissi loro che gli iracheni avrebbero combattuto fino alla fine ed un´inviata ribattè che secondo lei invece avrebbero accolto le truppe americane con musica e fiori… Credo proprio che si sbagliasse. Gli iracheni accoglieranno gli invasori con le pallottole. Ciò che invece mi sorprende e mi lascia senza parole è il grado di superficialità con cui le leadership politiche e militari americane e britanniche affrontano l´andamento della guerra. Non voglio essere scortese, ma non fanno altro che costruire menzogne e fare affidamento su ciò che palesemente non esiste. Ancora ieri Tommy Franks sosteneva di non sapere se Saddam fosse vivo o morto. Altri parlavano di Saddam Hussein in fuga verso la Siria».

Questo perchè nessuno vede mai Saddam Hussein. Tutto ciò che vediamo sono delle videocassette.

«Saddam Hussein è il presidente, lo vedono coloro che devono vederlo. I suoi collaboratori ed i militari. Io ero con lui l´altro giorno, siamo apparsi insieme in televisione. Ma certamente non si recherà dove potrebbe essere attaccato dagli americani o dai britannici, è abbastanza intelligente da sapere che una delle trappole che si tendono solitamente ad un leader per catturarlo è quella di costringerlo a mostrarsi in pubblico. Saddam Hussein è un espertissimo comandante in capo. E´ il leader dell´Iraq ed è stato per otto anni alla guida dell´aeronautica militare irachena, durante la guerra con l´Iran. Gli iraniani volevano eliminarlo, così come si è tentato nuovamente di farlo nel 1991, sa come comportarsi».

Anche gli americani ci hanno provato, il primo giorno di guerra?

«Questo è ciò che dicono loro. Non era in quel luogo. Ripeto, non voglio sembrare scortese, ma mi sconvolge che gli americani continuino a ripetere questo genere di fandonie. Capisco che in tempo di guerra si cerchi di distorcere parzialmente la verità per motivi psicologici, per cercare di fiaccare il morale del nemico. Ma quando sento tutto quello che dicono adesso, non posso far altro che scoppiare a ridere. Continuano ad ingannarsi da soli. Sicuramente ingannano anche le opinioni pubbliche americana e britannica e di altre parti del mondo, ma certe loro frasi sono soltanto comiche. Le mie non sono parole connotate ideologicamente. So bene che ideologicamente abbiamo visioni decisamente contrastanti, ma in questo momento sto parlando in modo strettamente professionale. Sono un politico, sono stato giornalista. Se vuoi vendere una notizia devi per lo meno far sì che appaia credibile. Quello che stanno cercando di vendere all´opinione pubblica americana ed alla comunità internazionale è assurdo, irreale, pura menzogna. Ogni giorno continuano nella loro sempre più sfrontata opera di propaganda. Il primo ministro britannico ha affermato che due prigionieri erano stati giustiziati dall´esercito iracheno salvo poi venire smentito non da fonti irachene, ma dalle sue stesse fonti. Si è così chiarito che i due soldati erano rimasti uccisi in battaglia. Come può il premier di un paese importante come la Gran Bretagna prendere parte in modo così disinvolto a questa campagna di disinformazione?».

Così non credete a quanto dicono americani e britannici. Non credete neppure che alla fine saranno loro a vincere? Siete davvero convinti di poter arrivare alla vittoria?

«Vittoria, vittoria… bisogna chiarire che cosa si intende per vittoria».

Per la coalizione angloamericana vincere vorrebbe dire rimuovere dai loro incarichi il presidente Saddam Hussein ed i suoi due figli.

«Per l´Iraq vincere significa fermare l´invasione. Se riusciremo a contrastare l´invasione ed a costringere gli invasori a lasciare il nostro paese, allora avremo vinto. Questa per noi sarebbe la vittoria, dal momento che non stiamo combattendo in territorio aperto, ma sulla nostra terra. Sono invasori. Se riusciremo a fermarli, se riusciremo ad infliggere loro perdite tali da costringerli a ritirarsi, la nostra sarà una grande vittoria».

Dunque siete preparati a resistere per mesi, addirittura per anni?

«Siamo pronti a resistere, a far durare la guerra quanto necessario. Questa è la nostra terra, non la lasceremo agli invasori. Combatteremo fino a quando ce ne sarà bisogno».

L´amministrazione statunitense proponeva all´Iraq di rimuovere pacificamente dai loro incarichi soltanto Saddam Hussein ed i suoi due figli. Così il paese avrebbe potuto finalmente avere un nuovo governo, una nuova economia, una nuova libertà. Come si può ritenere che Saddam sia un leader democraticamente eletto? Le elezioni sono state una farsa…

«Tutto questo non ha senso. Non possiamo accettare un ragionamento di questo tipo. Saddam Hussein è il legittimo leader dell´Iraq. Voi non lo credete, avete una mentalità differente. Noi lo crediamo, è stato dimostrato a tutta la nazione irachena alla presenza di giornalisti stranieri. Continuate a credere a Rumsfeld, continuate a credere a quello che dicono Bush e Tony Blair, se siete soddisfatti dei vostri governi. E´ una vostra scelta. Alla fine capirete che si tratta di una scelta perdente. Noi crediamo che Saddam Hussein sia il nostro leader legittimo e che abbia il diritto di rimanere tale. Il popolo iracheno lo vuole al potere, le forze armate lo vogliono al potere e lui resterà alla guida dell´Iraq».

Come si può dunque porre fine a questa guerra? L´Iraq vede una possibile soluzione?

«La guerra avrà fine quando gli invasori si ritireranno in modo pieno ed incondizionato dal territorio iracheno».

Non esistono altre vie per fermare il conflitto?

«Assolutamente no. Non chiederemo il cessate il fuoco finchè ci sarà un solo soldato sul nostro territorio. Accetteremo il cessate il fuoco e la fine della guerra, ma solo dopo il completo ed incondizionato ritiro degli invasori. Il conflitto può essere fermato molto facilmente, bloccando l´invasione, ordinando il ritiro completo delle truppe ed accettando di sottoporre a giudizio i responsabili di crimini contro la popolazione irachena. Questa è la sola via per porre fine alla guerra».