“Stanno perdendo tempo prezioso”

Claudio Giardullo, lei è il segretario generale del Silp-Cgil, che pensa dell’idea di Amato di reperire più agenti per la sicurezza?
Naturalmente si tratta di un obiettivo condivisibile, che però non cancella la nostra preoccupazione. Questa estate, insieme al nuovo contratto di lavoro abbiamo assunto l’impegno con il governo a realizzare un patto per la sicurezza per migliorare l’operatività delle forze di polizia, la loro efficienza e la qualità professionale. Noto che la discussione non si è aperta nonostante l’impegno ad avviarla prima della legge finanziaria.

Quanti soldi servirebbero per il piano?
Non è solo questione di soldi. C’è bisogno di invertire la tendenza a ridurre le risorse, presente nella finanziaria del 2007 come in quelle fatte dal governo Berlusconi. Si fanno dei tagli alle spese senza reinvestire nella sicurezza. Finora il governo ha mostrato di non avere un progetto complessivo di rafforzamento del sistema di sicurezza che, inevitabilmente, deve passare per nuovi investimenti. Noi siano d’accordo nel razionalizzare la spesa e tagliare i rami secchi Siamo contrari a semplici tagli del personale e degli uffici. Mancano risorse anche solo per coprire il tum over, quindi ogni anno perdiamo degli uomini. In prospettiva almeno tremila nei prossimi tre anni.

Però molti agenti oggi svolgono lavori d’ufficio
Esiste un problema di razionalizzazione del lavoro. Come Silp-Cgil da tempo diciamo che se si riuscisse a trasferire alcune funzioni burocratiche ai Comuni, come ad esempio il rinnovo dei permessi di soggiorno per gli immigrati, si potrebbero recuperare almeno 1.500 operatori di polizia.

Ma quanti sono gli agenti che possono essere recuperati al servizio? Si parla almeno di 25 mila poliziotti.
Quel numero è assolutamente infondato, non esiste. Diciamo che siamo nell’ordine di qualche migliaio.
E’ chiaro però che con i concorsi bloccati questa è l’unica strada possìbile
Ce ne può essere un’altra. Reinvestiamo nel personale, prevediamo nella finanziaria risorse per il tum over come prima cosa. Riapriamo i concorsi, oppure un sistema misto con l’introduzione del personale in arrivò dall’esercito, il che consentirebbe anche un aumento delle donne in polizia. Ma si può anche prevedere la possibilità che gli agenti, che oggi vanno i pensione a 60 anni, possano, se vogliono, essere trasferiti nei ruoli coperti dagli impiegati civili e continuare a lavorare fino a 65 anni.

La convince il dibattito sui lavavetri?
No, mi pare che c’è molta confusione determinata dal ritardo con cui il centrosinistra si è mosso sul versante della sicurezza. La destra ha fallito con uno strumento come i poliziotti di quartiere che ora viene rimesso giustamente in discussione. La sinistra ha perso un anno e mezzo. Oggi ci si è accorti che la percezione della sicurezza è peggiorata tra i cittadini e si è aperta la fiera delle proposte, con molta confusione e un capovolgimento anche delle priorità, scambiando la marginalità con la criminalità. Non solo, ma si pensato, come fa la destra, che una risposta d’emergenza potesse sostituire l’azione di contrasto.