Sosteniamo il diritto al voto per i cittadini migranti

Nei giorni scorsi a Bologna il comitato «Siamo tutti cittadini» ha lanciato una campagna per estendere il diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative per i cittadini migranti residenti nel capoluogo emiliano-romagnolo.

Chiediamo un commento al capogruppo in Regione Emilia-Romagna del PRC, Leonardo Masella.

Esprimo il totale sostegno del Gruppo di Rifondazione Comunista a questa iniziativa per il voto agli immigrati e a questa campagna partita a Bologna. Dovremmo tentare dal basso, dal Comune di Bologna e da tanti altri comuni d’Italia, di spingere perché uno dei primi atti del governo Prodi sia il voto agli immigrati. Per quanto mi riguarda non solo il voto alle elezioni amministrative locali, ma anche per le regionali, le politiche e le elezioni europee.
Gli immigrati che lavorano in Italia e che hanno un regolare permesso di soggiorno devono assolutamente avere gli stessi diritti degli italiani, a partire dal borghese diritto di voto. Pagano le tasse regolarmente e contribuiscono alla ricchezza del Paese facendo spesso i lavori più umili e sfruttati che gli italiani non vogliono più fare. Il minimo che possiamo fare è quindi dare loro il diritto di votare, di eleggere e di essere eletti, per partecipare a pieno titolo alla vita democratica del Paese.
E sarebbe, tra l’altro, il modo migliore per contrastare la crescente e pericolosissima cultura razzista che avanza nel nostro Paese, anche in quelle regioni elettoralmente governate dal centrosinistra.
Per quanto mi riguarda mi impegnerò nei prossimi giorni a verificare le condizioni affinché, anche nella Regione Emilia-Romagna, si possano approvare dei deliberati in quella direzione. Se anche venissero respinti dalla Corte Costituzionale, sarebbero un segnale di forte pressione per il governo nazionale. Sarebbe davvero clamoroso che il centrosinistra non trovasse il coraggio di fare ciò che avevano proposto Fini e Alleanza Nazionale nella scorsa legislatura. Io auspico che l’Emilia-Romagna, a partire da Cofferati e da Vasco Errani, siano in prima fila in questa battaglia democratica e di civiltà per il nostro Paese.