Sono contro ogni guerra
Cara “Liberazione”, l’intervista alla Morgantini del 9 agosto mi sembra che apra una grossa falla nell’atteggiamento di Rifondazione verso l’imperialismo capitalista. In pratica dice che la guerra in Afganistan era legittima. Io mi ricordo quanto è stata sentita la nostra battaglia contro quella aggressione, e faticosa, in quanto eravamo soli a tenere quell’atteggiamento. Sono molto delusa e preoccupata per questa pericolosa deriva che sentivo nell’aria, per dire la verità, già da molto tempo. Non ho altre parole.
– Gabriella Macucci Siena
Cara Gabriella, non so se si tratti di falla, certamente non da parte di Rifondazione Comunista, come sai non sono una iscritta. Mi sembra di averlo ribadito più volte, sono stata e sono contro la guerra in Afghanistan e non l’ho mai giustificata, in realtà non giustifico nessuna guerra né a priori né a posteriori. Penso di averlo dimostrato costantemente non solo parlandone ma agendo nei luoghi dei conflitti. Sono però abituata ad agire concretamente i conflitti e non ad assumere posizioni ideologiche. Forse è un pregio, forse un difetto. Non so a quale parte dell’intervista ti riferisci, se è quella in cui dico bene del comportamento dei soldati italiani in Afghanistan, lo ribadisco con molta forza e lo possono testimoniare le persone che in Afghanistan ci vivono e lavorano. O forse la tua polemica riguarda il mio giudizio sulle cose che stanno cambiando e sul fatto che non tutto è peggio che nel periodo della guerra a partire dall’invasione sovietica a quella americana con nel mezzo mujahiddin e talibani. Vedere i diversi aspetti dei problemi non mi sembra una pericolosa deriva ma semplicemente capire come lavorare assumendosi delle responsabilità, e, mi pare di dirlo anche nell’intervista per far sì che «non ci siano più soldati in giro per il mondo e che non si sostituiscano alle Ong».
So che la tua lettera necesitterebbe di maggiori argomentazioni, ma sono davvero di fretta. Ho con me un giovane palestinese che ha avuto una borsa di studio per gli Stati Uniti (collusione con il nemico?) ed ha dovuto uscire da Gaza prima che il governo israeliano chiudesse ogni frontiera per i palestinesi; devo fargli il biglietto ed accompagnarlo all’aereoporto. Io stessa parto subito dopo per la Palestina e Israele per una grande iniziativa di pace con donne palestinesi ed internazionali. Saremo circa settecento donne. Cordialmente.
– Luisa Morgantini