Se la rivoluzione in Russia si svolgesse oggi, il 42% dei russi appoggerebbe attivamente i bolscevichi oppure “collaborerebbe in qualche modo con essi”. Si limiterebbe ad aspettare questo momento, senza partecipare agli avvenimenti, il 27% degli intervistati, mentre il 16% se ne andrebbe all’estero. E solo uno ogni 10 russi (10%) sarebbe disposto a combattere contro i bolscevichi.
Questi dati sono stati comunicati a “Interfax” dai sociologi dell’organizzazione VZIOM-A diretta da Ju. Levada. Essi sono stati raccolti nel corso di un sondaggio effettuato dal 24 al 28 ottobre tra 1.600 russi. Il margine di errore statistico è del 3,4%.
Alla domanda su che cosa avrebbe portato la Rivoluzione d’Ottobre ai popoli della Russia, il 32% degli intervistati ha affermato che essa ha dato impulso al suo sviluppo economico-sociale, il 19% che ha aperto una nuova era nella storia dei popoli della Russia. Il 20%, al contrario, ritiene che abbia ostacolato il suo sviluppo, mentre il 13% afferma che la rivoluzione ha rappresentato una catastrofe per i popoli del paese. Il 16% si è rifiutato di esprimere il proprio parere.
I sociologi fanno notare che tra i sostenitori di “Russia Unitaria” (il partito vicino al presidente Putin) prevale la posizione di chi intende “aspettare e non partecipare agli avvenimenti”. Una posizione diversa hanno assunto i comunisti, che hanno dichiarato che appoggerebbero attivamente i bolscevichi. Combatterebbero contro i bolscevichi più di tutti i sostenitori di “Mela” (partito liberale “più temperato”), mentre i potenziali emigranti si trovano prevalentemente tra l’elettorato dell’ “Unione delle forze di destra” (gli ultraliberisti).
Traduzione dal russo di Mauro Gemma