Sit in di protesta a Palermo in solidarietà al KSM

Oggi, mercoledì 13 dicembre 2006, circa cinquanta ragazzi, aderenti ai Giovani Comunisti del PRC e alla FGCI, hanno organizzato un sit-in di protesta di fronte la sede del Consolato Onorario della Repubblica Ceca a Palermo.
Lo scorso 16 ottobre, infatti, l’Unione della Gioventù Comunista (KSM) della Repubblica Ceca ha ricevuto una lettera dal Ministero degli Interni nella quale si annunciava la messa fuorilegge dell’associazione. Il procedimento, in realtà, altro non è che l’epilogo di un iter già avviato dal precedente governo a guida socialdemocratica contro cui era stata costruita una grande campagna di solidarietà che aveva coinvolto migliaia di cittadini cechi, insieme con organizzazioni giovanili e studentesche, sindacati e partiti politici, e che aveva portato alla sottoscrizione di una petizione contro il suddetto procedimento; inoltre, appoggio al KSM era stato offerto da un gran numero di parlamentari, affermati intellettuali e personalità come il Premio Nobel Dario Fo o il cantante degli U2 Bono.
Le iniziative di solidarietà con il KSM hanno raggiunto il culmine il 27 Febbraio scorso quando, in seguito ad un appello lanciato dalla Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (WFDY) (struttura che gode dello status di organizzazione consultiva delle Nazioni Unite e dell’Unesco e che riunisce milioni di giovani e migliaia di associazioni ed organizzazioni in tutto il mondo, tra cui il KSM), sono state organizzati presidi davanti alle sedi delle ambasciate della Repubblica Ceca in molte nazioni; anche in Italia la mobilitazione è stata molto alta con iniziative in tutte le sedi diplomatiche e consolari della Repubblica Ceca in Italia e con l’adesione all’Appello di solidarietà al KSM da parte di deputati e senatori, parlamentari europei, dirigenti nazionali di importanti sindacati e partiti politici, giornalisti ed autorevoli rappresentanti del mondo accademico ed universitario. Di fronte a una così grande mobilitazione, il governo ceco aveva deciso, in marzo, di revocare l’ultimatum dato all’Unione della Gioventù Comunista relativamente alla modifica del suo statuto e del suo programma, ma il 16 ottobre il nuovo esecutivo ha deciso di chiudere la questione.
“I motivi che hanno spinto il Ministero degli Interni della Repubblica Ceca a mettere fuorilegge il KSM sono essenzialmente di natura ideologica –dichiarano Carmelo Albanese e Costanza Chirivino, del Coordinamento Nazionale dei Giovani Comunisti-; al KSM, infatti, non viene imputato alcun atto illecito giudizialmente perseguibile, ma la prospettiva contenuta nel suo Programma di superamento della proprietà privata dei mezzi di produzione con la proprietà collettiva. Questo criminalizza in sé un pensiero progressista che aspira al cambiamento sociale, economico e politico, preparando la messa fuorilegge dei partiti che si ispirano al marxismo e minacciando di fatto tutti i movimenti sindacali e sociali che in Europa si oppongono alla globalizzazione capitalistica e mirano al superamento di questo modello di sviluppo”.
In mattinata i due dirigenti dei Giovani Comunisti, assieme a Giuseppe Pagano e Francesca Borzellino della FGCI hanno incontrato il Console Onorario Andrea Marchione, cui hanno consegnato un documento contenente le ragioni del dissenso: “Crediamo che la messa fuorilegge dell’Unione della Gioventù Comunista (KSM) sia un grave atto di violazione delle libertà e dei diritti civili e democratici in un paese dell’Unione europea –continuano Albanese e Chirivino-. Per questa ragione oggi, accogliendo un secondo appello di mobilitazione della WFDY, chiediamo al governo della Repubblica Ceca il ritiro del decreto di messa al bando del KSM, affinché vengano garantiti i diritti civili e democratici, a tutti i cittadini della Repubblica Ceca, internazionalmente riconosciuti”.

Palermo, 13/12/2006