I grafici sono già al lavoro per consentire la presentazione ufficiale in occasione dell’Assemblea che si terrà a Roma l’8 e il 9 dicembre prossimi. Allora la sinistra dell’Unione si presenterà con un nuovo simbolo, ma la falce e il martello o il sole che ride non andranno definitivamente in soffita perchè ogni partito della nuova formazione manterrà i propri segni distintivi. Ne ha parlato stamattina il gruppo di lavoro convocato a Montecitorio da Prc, Pdci, Verdi e Sd per organizzare il lavoro in vista dell’appuntamento di dicembre dove, tra l’altro, si approverà una sorta di carta dei valori. «Nessuno rinuncia ai propri simboli, ma quello della sinistra unitaria lo decideremo tutti assieme e sarà un’altra cosa», ha spiegato Walter De Cesaris, della segreteria di Rifondazione. «Questo è un punto delicatissimo, ma noi non proponiamo un cartello elettorale. La nostra ambizione è superiore -ha detto Orazio Licandro, del Pdci-. Nessuno rinuncia al suo simbolo, che significa identità e storia. Ma il nuovo simbolo deve essere di tutti e avere quella carica di comunicatività che ciascuno di noi porta». Tutto questo non significa che i quattro partiti stanno pensando, graficamente, a soluzioni di compromesso: «Se avessimo tanti simboli accanto a quello nuovo sarebbe una contraddizione con il messaggio che noi portiamo che è quello di andare oltre, senza rinnegare il passato, ma andare oltre», ha chiarito Titti Di Salvo, capogruppo alla Camera di Sd. Di questo aspetto, comunque, si occuperà uno specifico gruppo di lavoro formato dai rappresentanti dei partiti. Non si è parlato, almeno oggi, di legge elettorale: «È un argomento che approfondiranno i segretari per arrivare a una posizione unitaria della sinistra», ha detto il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli.