Sinistra contro sinistra

La Cosa rossa vuole il G8 alla Maddalena. Nel silenzio un po’ meschino del “complotto” per tenere in vita il governo Prodi, si è consumata un’altra significativa rottura tra sinistra istituzionale e movimenti. Tranne poche eccezioni e con una spaccatura dentro Rifondazione, l’emendamento alla finanziaria del senatore Franco Turigliatto che chiedeva la soppressione dello stanziamento di 30 milioni per lo svolgimento del G8 alla Maddalena nel 2009, è stato respinto dall’aula. La sinistra di governo ha così per l’ennesima volta dall’inizio della legislatura contravvenuto agli impegni presi con i movimenti di cui sostiene di essere espressione, quello pacifista in testa. Ad affossare l’emendamento di Turigliatto a palazzo Madama sono stati tutti i senatori di Sinistra Democratica, i Verdi con l’esclusione dei senatori Mauro Bulgarelli e Giampiero Silvestri, mentre il Prc, nonostante l’invito di voto a favore di Haidi Giuliani, si è defilato in gran massa dal voto. Parlano di vergogna gli esponenti di Sinistra critica, l’ala sinistra di Rifondazione guidata dal deputato Salvatore Cannavo e di cui fa parte Turigliatto, che si chiedono adesso Con quale faccia il 17 novembre gli stessi che hanno votato contro quell’emendamento parteciperanno a Genova alla manifestazione indetta contro le richieste di condanna per i manifestanti del contro G8 del 2001. Ma i due comunisti vanno oltre e rinfacciano ai propri compagni di essersi astenuti, che al Senato è un voto contro, sull’emendamento per cancellare la berlusconiana esenzione dell’Ici per la Chiesa e di aver respinto tutti gli emendamenti sociali, dal recupero del fiscal drag alla tassazione rendite alla tobin tax al taglio delle spese per armamenti e missioni militari. Tutto in nome della fedeltà all’alleanza di governo, con la conseguenza finale di produrre uno strappo proprio con la storia di sinistra che la Cosa rossa si propone di rappresentare, anche su un provvedimento politico e simbolico, che avrebbe fatto risparmiare alle casse dello Stato 30 milioni di euro. Sinistra critica fa anche notare che stavolta non possono essere tirate in ballo nemmeno le scuse sulla tenuta del governo, perchè il risultato della votazione parla chiaro: 215 tra contrari e astenuti, 86 favorevoli all’emendamento. Ma Cannavo e Turigliatto non sembrano stupiti e accusano la Cosa rossa di essere appiattita sulle politiche «liberiste e di guerra» del governo, che nella loro visione sono amplificate anche dal decreto sulla sicurezza, che autorizza le espulsioni dei cittadini comunitari. Chissà ora cosa risponderà Turigliatto quando gli chiederanno di votare a favore della Finanziaria in cambio di niente.